In Grecia primi incontri governo-opposizione
Secondo la Commissione Europea il piano di risanamento pluriennale di Atene va nella giusta direzione
ATENE - Il premier greco George Papandreou ha avviato oggi una serie di incontri con i leader dell'opposizione sul pressante tema del risanamento dei conti. Dialogo che non si annuncia facile a quanto emerge dalle dichiarazioni di varie parti coinvolte. Ma intanto Papandreou incassa un primo parziale riconoscimento dalle autorità europee: le misure annunciate ieri con la bozza di piano di risanamento pluriennale «vanno nella direzione giusta», ha dichiarato Amelia Torres, portavoce del commissario economico, Joacquin Almunia. L'Ue «prende nota dell'impegno del governo greco di ridurre deficit e debito attraverso misure strutturali dal lato della spesa e delle entrate».
Nel frattempo ad Atene Papandreou - a capo di un esecutivo socialista in carica da circa due mesi, dopo la vittoria elettorale - ha incontrato gli esponenti di partiti che vanno dai conservatori al comunisti. «Nonostante le nostre divergenze ideologiche» sono emersi consensi su diversi punti, ha riferito. In parte le sue dichiarazioni hanno trovato conferma tra altri leader, specialmente sui propositi di lotta alla corruzione. Gli incontri proseguiranno per le prossime settimane.
I «ritardi» di Papandreou - Tuttavia in Grecia l'accoglienza politica al piano presentato ieri dall'esecutivo non è stata delle più tenere. «Ma su cosa vuole il nostro appoggio, sui suoi ritardi?», ha attaccato il leader dei conservatori greci, Antonis Samarsa durante un intervento davanti ai parlamentari del suo schieramento. «I ritardi» di Papandreou «sono stati giù puniti dai mercati - ha aggiunto -. Se questo atteggiamento di indecisione proseguirà sarà catastrofico per l'economia greca e per il paese».
A seguito di una pesante revisione al rialzo, ora per quest'anno il governo prevede un deficit di bilancio al 12,7 per cento del Pil. Nel bilancio presentato nei giorni scorsi per il 2010 conta di ridurlo al 9,1 per cento e nel piano pluriennale illustrato ieri di ridurlo al 3 per cento del Pil - in linea con i limiti stabiliti dai trattati europei - per il 2013. Questa riduzione dovrebbe venire operata con una serie di tagli alla spesa, la cui dinamica resta da chiarire per i prossimi anni, assieme a lotta alla corruzione e all'evasione fiscale. Piani più precisi sono attesi per gennaio, per esser presentati alle autorità europee.
Ma sul piede di guerra ci sono anche i sindacati di sinistra, di cui oggi uno ha rilanciato l'appello per uno sciopero generale da tenersi giovedì prossimo. Intanto i titoli di Stato della Grecia restano otto la lente dei mercati, con un debito complessivo che ha raggiunto i 300 miliardi di euro, e atteso oltre il 120 per cento del Pil il prossimo anno. La Borsa di Atene ha chiuso i calo del 2,12 per cento, dopo che ieri aveva registrato un recupero del 2,60 per cento.
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