19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Mobilitazione da Cisl e Uil

Statali, la Cgil indice lo sciopero generale

In programma per l'11 dicembre con tre grandi manifestazioni. Brunetta: «Sciopero su contratti non ancora scaduti»

ROMA - Nuove agitazioni nel settore pubblico con lo sciopero generale di tutti i comparti pubblici indetto dalla Cgil-Funzione Pubblica l'11 dicembre, data in cui si fermeranno anche i lavoratori della scuola e dell'università. Diversa decisione da Cisl e Uil che scelgono invece una mobilitazione a partire dal 2 dicembre e criticano lo sciopero «di un solo sindacato».

Pronta la replica del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta che polemizza con la Cgil accusandola di proclamare uno sciopero generale «quando ancora non sono scaduti i contratti di lavoro del biennio 2008/2009 e non ricorda che questi contratti il Governo li ha rinnovati nonostante il Governo Prodi nel 2008 abbia stanziato solo le risorse per l'inflazione programmata».

Clima surriscaldato anche per Cisl-Fp e Uil-Fpl che hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori pubblici e dal 2 dicembre. Per i segretari generali Giovanni Faverin (Cisl-Fp) e Giovanni Torluccio (Uil-Fpl), «la vertenza dei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici passa non solo dalla responsabilità delle istituzioni nazionali, ma anche da quella degli amministratori locali che, in un'ottica di vero federalismo, devono trovare, con la lotta agli sprechi, i risparmi di gestione e l'eliminazione delle consulenze inutili, le risorse per rispettare gli accordi e chiudere i contratti».

Per Cisl-Fp e Uil-Fpl, tuttavia, «non serve uno sciopero nazionale o interregionale di un solo sindacato (come quelli, falliti, dello scorso novembre) ma lo stallo delle vertenza va interrotto richiamando alle proprie responsabilità i gestori dei servizi pubblici nell'ambito delle loro strutture a livello locale, nel luogo dove si gestiscono le risorse e si erogano i servizi, e dove è necessario un maggior coinvolgimento dei lavoratori».