2 ottobre 2025
Aggiornato 19:30
Economia. Posto fisso

Tremonti rilancia il «posto fisso». Sì scontato dei sindacati

Per il Ministro dell'Economia: «mobilità non è valore». Per il giuslavorista Ichino: «E' solo demagogia»

ROMA - Il posto fisso come «valore» culturale alla base delle società europee, pilastro che ha consentito la realizzazione di un sistema di welfare che garantisce scuola, sanità e pensioni. A tessere un simile elogio del lavoro stabile, contro la cultura dominante della flessibilità, è stato un po' a sorpresa il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

Una sortita estemporanea proprio durante un convegno a cui partecipavano i leader del sindacato, tanto che dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - forse un po' stupiti dall'uscita del titolare di via Venti Settembre - sono arrivate reazioni compiaciute e anche un po' ironiche rispetto agli standard del sindacalese. Il posto fisso, del resto, nella storia del sindacato è sempre stato un obiettivo prioritario.

Ichino: «Demagogia» - Positiva anche la reazione della Confcommercio, mentre è critico invece Pietro Ichino, secondo cui è «demagogico» rilanciare il vecchio sistema di protezione, che ingesserebbe i rapporti tra aziende e lavoratori. «Tremonti - ha detto il senatore del Pd - allineandosi a Bertinotti, in sostanza dice: il vecchio Statuto dei lavoratori non si tocca. Le nuove generazioni potrebbero rispondergli: certo che noi non lo si tocca, non lo vediamo neppure di lontano».il giuslavorista Pietro Ichino ha attaccato il ministro, accusandolo di fare demagogia.

Positive le reazioni dei sindacati, che sono arrivate a distanza di pochi minuti. Il primo è stato Guglielmo Epifani (Cgil), che con un pizzico di sarcasmo si è limitato a dire: «Chiedete un commento a Confindustria». Più ironico Luigi Angeletti (Uil), secondo cui Tremonti «parla come se fosse un nostro iscritto». Anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto d'accordo con il ministro, sottolineando che «oggi il problema è superare l'idea distorta di flessibilità«