19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Edilizia. Emilia Romagna

Bologna, al via accordo triennale tra Regione e sindacati regionali edili

Nel primo semestre 2009, imprese costruzioni calano di oltre 550 unità (soprattutto a Parma, Reggio e Modena) e 10 mila occupati in meno

BOLOGNA - La rilevazione sulle trasformazioni strutturali e sul mercato del lavoro nel settore delle costruzioni, il raccordo informativo con le diciassette Casse edili attive in Emilia-Romagna e una attività di monitoraggio, dell’occupazione e della regolarità del lavoro nel comparto dell’edilizia.

Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nell’accordo triennale 2009-2012 di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e i sindacati regionali dei lavoratori edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. L’attività prevista nell’accordo si inserisce nella più ampia cornice della nuova Legge regionale n. 2/2009 «Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile» coinvolgendo più direttamente le organizzazioni sindacali.

Nel dettaglio l’Accordo triennale 2009-2012 – per quanto attiene ad un sistema di osservazione e assistenza tecnica specifica - promuove sinergie e azioni sperimentali in tre materie: mercato del lavoro occupazione e regolarità del lavoro, formazione professionale e sicurezza sul lavoro e ciclo delle costruzioni, cooperazione e responsabilità sociale degli operatori. Le azioni saranno realizzate con la supervisione di un «Comitato tecnico dei promotori» e di tre specifici gruppi di lavoro, per ognuno degli ambiti, con funzione di studio e promozione nell’ambito dei rispettivi campi di interesse. Inoltre tra i compiti anche quello di monitorare l'andamento del settore.

Nel primo semestre di quest’anno le imprese del settore costruzioni in Emilia-Romagna sono diminuite passando da 74.743 a 74.187: a fronte di 556 unità in meno, le ditte artigiane scendono di ben 995 unità. La flessione è particolarmente forte nelle province di Parma, Reggio e Modena.

Le forze di lavoro occupate, i dati di giugno ci riportano a valori precedenti al 2005, con 131,1 migliaia di occupati contro i 141,4 dello scorso anno. Una diminuzione assoluta dell’ordine di circa 10 mila addetti (comparabile a quella dell’intero settore servizi) ma che comporta una caduta relativa di oltre il 7% che ha interessato, in particolare, la manodopera dipendente.

Gli infortuni - con 10.862 casi – registrano una sensibile riduzione degli eventi denunciati del 13%.