29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Lavoro. Sciopero metalmeccanici

Fiom sciopera per il contratto, guerra su adesioni

Per il Segretario della CGIL Epifani: «Accordo separato grave». Per il Ministro del Lavoro Sacconi: «Protesta sbagliata»

ROMA - Le tute blu della Cgil sono scese in piazza per lo sciopero di otto ore proclamato contro i licenziamenti e l'ipotesi di accordo separato per il rinnovo del contratto dei circa 1.342.000 lavoratori metalmeccanici, in scadenza il 31 dicembre per la parte economica. Cinque le manifestazioni nazionali promosse dalla Fiom, quattro delle quali interregionali. In 250mila, secondo le stime della categoria, hanno sfilato in corteo a Roma, Napoli, Palermo, Firenze e Milano «per l'occupazione, il contratto e la democrazia sindacale».

Ognuno dei cinque cortei è stato aperto con lo striscione «Fermiamoli». Gli organizzatori hanno messo a disposizione mille autobus per raggiungere le città dove è andata in scena la protesta. A Roma, la manifestazione si è conclusa davanti alla sede della Rai di viale Mazzini. Il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, ha chiuso il comizio di Milano. Sulle adesioni allo sciopero si è scatenata la consueta guerra di cifre.

La Fiom riferisce che le adesioni hanno superato il 70%. Federmeccanica parla invece di un'adesione del 13%. «Il dato si commenta da solo - ha detto il presidente Pier Luigi Ceccardi - lo sciopero non aiuta a risolvere la grave crisi che colpisce il settore, così come non modifica il percorso della trattativa in corso che auspichiamo conduca in tempi ragionevoli al rinnovo del contratto dando così qualche certezza e un po' di serenità in più alle aziende e ai lavoratori».

Epifani: «Giornata importante» - Dal palco di Milano, Rinaldini ha proposto l'istituzione per legge di un referendum tra i lavoratori sugli accordi e le piattaforme contrattuali. Una richiesta accompagnata dallo stop al negoziato, che però è stata già rispedita al mittente da Fim e Secondo il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, «è stata una giornata importante con tanti lavoratori in piazza a difesa dell`occupazione e per ribadire con forza che il rinnovo del contratto non si deve fare escludendo la Fiom» Di parere opposto è il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.

«Lo sciopero della Fiom a mio avviso è un modo sbagliato per rappresentare le istanze del mondo del lavoro - ha spiegato - mi auguro che la Fiom voglia riflettere sulla poca adesione registrata. Lo sciopero non è esistito nelle piccole e medie imprese, che sono la maggioranza nel settore metalmeccanico e nelle aziende del presidente di Federmeccanica. L'adesione è stata molto al di sotto della stessa rappresentanza Fiom».

Secondo il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, «la Fiom deve cambiare passo» perchè in questo momento di crisi ai lavoratori metalmeccanici «serve un contratto».