29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Nel contesto istituzionale della riunione «in trasferta» del board della Bce

Draghi cauto su bufera politica: «Nessun effetto su economia Italia»

Il Governatore della Banca d'Italia sulla crisi: «Ripresa fragile, bisogna sostenerla. Io alla Bce? Trichet il migliore»

VENEZIA - Nessuna conseguenza per le prospettive, non molto rosee, dell'economia italiana. Mario Draghi taglia corto sulle tante analisi e ipotesi che proliferano in queste ore sui possibili effetti per il sistema economico delle turbolenze politiche legate al lodo Alfano. «Non ci saranno cambiamenti per le prospettive economiche dopo gli ultimi eventi politici», ha detto in inglese il governatore della Banca d'Italia, con un implicito ma chiaro riferimento all'alta tensione politica, a nemmeno 24 ore dalla sentenza della Corte Costituzionale. Parole che, in un contesto politico fortemente scosso, suonano come prudenti e allo stesso tempo rassicuranti.

Nel contesto istituzionale della riunione 'in trasferta' del board della Bce (questa volta a Venezia), Draghi in veste di padrone di casa ha invitato i giornalisti a concentrare le domande sul presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. «E' la conferenza stampa di Trichet», si è schernito il governatore dopo due-tre domande a lui dirette e riferite a temi non-Bce. Poi però, alla richiesta di un giudizio sulle conseguenze degli ultimi «fatti giuridici» che stanno incidendo sulla politica italiana, Draghi ha scelto la via della massima trasparenza, con una risposta secca e limpida. Forse anche per non dare nuova linfa a quel gossip politico-giornalistico che negli ultimi mesi lo ha tirato in ballo come possibile candidato per guidare un nuovo governo, nel caso in cui il premier Silvio Berlusconi fosse stato travolto dagli scandali della vicenda escort.

Una risposta prudente e rassicurante, quindi, nonostante l'estrema delicatezza dell'argomento. Ma se l'outlook per l'economia italiana non cambia per il lodo Alfano, le prospettive per l'Italia e non solo restano poco entusiasmanti. La ripresa «si annuncia lenta e fragile» e «bisogna continuare a sostenerla», ha detto il presidente del Financial Stability Board (Fsb) ricordando i messaggi principali lanciati da autorità politiche e monetarie negli ultimi vertici internazionali (Pittsburgh, Goteborg, Istanbul).

E bisogna poi «ricostruire il sistema finanziario in modo tale che le banche completino la riparazione dei loro bilanci, anche completando la riparazione del sistema di regole, che dovrà rimpiazzare quello che non ha funzionato in passato. La ricostruzione del sistema bancario e finanziario internazionale è necessario per rilanciare il credito all'economia, in modo tale che anche le banche possano contribuire alla ripresa dell'economia», ha sottolineato il governatore.

Con un sorriso e una battuta elegante, infine, Draghi ha risposto a un'ultima domanda legata direttamente al suo futuro personale, con un eventuale incarico alla guida della Bce nel dopo-Trichet (in scadenza nel 2011). «Abbiamo già un presidente che non potrebbe essere migliore», ha detto rivolgendosi anche a Trichet, ricambiando così gli elogi che il numero uno dell'Eurotower ha espresso in conferenza stampa nei confronti di Draghi per il lavoro da presidente del Fsb.