28 agosto 2025
Aggiornato 12:30
Analisi Trend Calzaturiero sulla base dei dati Istat

In affanno l’export dei distretti calzaturieri

Le evidenze statistiche segnalano flessioni dell’export nell’ordine del 14% in Veneto e di quasi il 20% nelle Marche

ROMA - Nessuno dei distretti calzaturieri ha retto all’urto della crisi. Con qualche problema in più, sul fronte delle esportazioni, per gli ambiti territoriali marchigiani dove i riscontri del primo semestre 2009 - nel momento di massima intensità del ciclo recessivo - restituiscono riduzioni particolarmente accentuate.

Su scala regionale - rivela Trend Calzaturiero sulla base dei dati Istat – le evidenze statistiche segnalano flessioni dell’export nell’ordine del 14% in Veneto e di quasi il 20% nelle Marche. Segno meno anche per la calzature realizzate nei comprensori toscani (-14%), lombardi (-17%) e emiliano-romagnoli (-14%), mentre in controtendenza aumenta l’export piemontese (+13,7%), trainato dalla buona performance della provincia di Novara.

Quanto ai distretti del Sud - prosegue la nota dell’agenzia specializzata nelle analisi sul settore calzaturiero - la recessione si è materializzata in una brusca frenata dell’export in Puglia (-39%) e Campania (-28%). A soffrire la crisi sono soprattutto le imprese del Napoletano e del Leccese, con evidenti difficoltà di tenuta anche nell’area del Barese. Su base provinciale il comprensorio di Treviso, sede del distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, si conferma in posizione di testa con un fatturato, legato all’export del settore, di 441 milioni di euro, in calo del 5% su base annua.

Più pesante il bilancio nei territori di Ascoli Piceno (secondo in graduatoria) e di Macerata (al quinto posto, preceduto da Firenze e Milano), aree in cui l’export di calzature, in buona parte attribuibile al distretto di Fermo, ha fatto segnare, nella prima metà del 2009, riduzioni rispettivamente del 18 e del 24 per cento, scendendo a 409 e 172 milioni di euro. La provincia di Firenze ha chiuso il semestre con un meno 13% circa, mentre nel Milanese la perdita di fatturato all’estero si è limitata a poco più di 3 punti percentuali.

Cedono circa il 10% il Veronese (sede dell’omonimo distretto della calzatura) e il 24% il comprensorio Padovano, in cui ricade il polo del Brenta, con riduzioni a doppia cifra anche negli ambiti territoriali di Forlì-Cesena (-16%) e di Lucca e Pisa (-22% in entrambi).