Abi: «Tassi in Italia più bassi che in Europa
Cgia Mestre: «Faissola si legga i dati ABI su tassi»
BERGAMO - I tassi di interesse applicati dalle banche in Italia sono inferiori rispetto a quelli medi europei. Lo ha detto il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, durante il suo intervento all'assemblea generale di Confindustria-Bergamo.
«I tassi di interesse applicati nell'area euro - ha spiegato Faissola - sulle nuove operazioni di finanziamento alle società non finanziarie di importo fino a un milione di euro si collocano a luglio 2009 al 3,72%, un valore più elevato rispetto a quello praticato in Italia che è pari al 3.31%».
Faissola ha pure ricordato che «oltre la metà dei nostri finanziamenti viene fatta alle Pmi, in Italia le banche hanno nel proprio attivo prestiti alle imprese per il 70-80%, contro una media europea del 40-50%».
Cgia Mestre: «Faissola si legga i dati ABI su tassi» - «Come al solito il Presidente Faissola gioca sull'equivoco. Per meglio chiarirgli le idee lo invitiamo ad andarsi a vedere il n* 8-9 di ABINews pubblicato sul sito internet dell'Abi, da dove si evince che il tasso a breve applicato dalle banche nel luglio scorso era il 4,04%. Tasso leggermente diverso dal 4,06% da noi evidenziato sabato scorso, tuttavia, ben lontano dal 3,31% denunciato oggi da Faissola».
Continua quindi a distanza la polemica tra la CGIA e l'ABI in merito al costo del denaro e alle difficoltà che le piccole imprese registrano nei rapporti con le banche.
«E' difficile capire da dove estrapoli i dati Faissola - prosegue Bortolussi - i nostri, presi dalla banca dati della BCE, corrispondono con i suoi per quanto riguarda il dato medio dell'area Ue, ma non per quanto riguarda il dato medio Italia. Probabilmente Faissola, come spesso è abituato a fare, prende come riferimento un dato a lui favorevole.
Ovvero, quello relativo alle nuove operazioni. In realtà - conclude Bortolussi - è corretto misurare il tasso di interesse medio su tutte le operazioni in essere. E come abbiamo denunciato anche noi, è vero che i tassi a breve in Italia sono in discesa e quelli a lungo termine sono i migliori d'Europa. Ciò non toglie, però, che quelli a breve presentano in Italia uno spread più alto tra i principali Paesi dell'Ue».
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