14 febbraio 2025
Aggiornato 15:30
Lavoro. Occupazione

Dati OCSE sull’occupazione: preoccupazioni e conferme

Lo dichiara Guglielmo Loy segretario confederale UIL

ROMA - Il monitoraggio sull’occupazione è necessario per comprendere come gli effetti della crisi modifichino il nostro tessuto occupazionale ed i dati dell’Ocse meritano un’attenta riflessione da parte di tutti: politica, imprese e parti sociali.

I numeri raccontano come la fascia di lavoratori più colpita sia quella dei giovani con contratti non stabili che rischiano semplicemente di non apparire come licenziati perché non viene rinnovato loro il contratto. Giovani e donne, soprattutto nel mezzogiorno, sono dunque le «categorie» di lavoratori più deboli di fronte a questa crisi.

Si rischia una vera e propria emergenza sociale anche perché gli attuali strumenti di protezione sociale (in primis la cassa Integrazione) hanno retto all’urto della crisi ma non sono sufficienti a dare risposte a quelle persone. Con molta probabilità, la ripresa economica auspicata non produrrà effetti rapidi sull’occupazione. È quindi giunta l’ora di fare qualcosa. Di più e meglio.