26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Dichiarazione congiunta di De Castro e Politi

Ue: rapporti più stretti tra Parlamento europeo e agricoltori

L’obiettivo è una reale politica di sviluppo per le imprese

BRUXELLES - Una maggiore e più efficace semplificazione, un ruolo ancora più incisivo del Parlamento europeo, nell’ottica dell’accordo di Lisbona, una spesa della Pac più equilibrata e mirata allo sviluppo e alla valorizzazione delle imprese agricole, la ricerca di una valida intesa nell’ambito del negoziato Wto. Sono questi i punti principali della dichiarazione congiunta a seguito dell'incontro a Bruxelles tra il presidente della Commissione Agricoltura dell’Assemblea di Strasburgo Paolo Di Castro e il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori e vicepresidente del Copa (il Comitato delle organizzazioni agricole europee) Giuseppe Politi.

Una dichiarazione con la quale -avverte la Cia- si è inteso rendere più stretto il rapporto tra mondo agricolo e un’istituzione importante europea qual è il Parlamento di Strasburgo che, con le nuove politiche dell’Unione, si appresta a svolgere un’azione sempre più determinante nelle scelte e nelle strategie comunitarie. «Anche questo -osserva De Castro- è un modo di fare squadra. Di operare insieme e cercare di trovare le soluzioni migliori, con scelte condivise ed efficaci sia a breve e che a lungo termine. Occorre un impegno comune per attuare politiche tese ad uno sviluppo equilibrato e duraturo, nella prospettiva della costruzione di una Pac moderna dopo il 2013».

«Si tratta -rileva Politi- di un impegno importante e significativo attraverso il quale gli agricoltori vogliono assumere un ruolo centrale e sempre più propulsivo su tutta una serie di tematiche che riguardano l’Ue: le nuove prospettive finanziarie e il conseguente ‘peso’ che avranno le diverse politiche europee sul bilancio; la centralità degli obiettivi dell’Agenda di Lisbona, l’ipotesi di ri-nazionalizzazione della spesa agricola, l’allargamento».

«Tra gli obiettivi che ci siamo posti -sottolinea il presidente della Cia- c’è l’esigenza di un’effettiva semplificazione delle norme e delle procedure che riguardano l’agricoltura e il suo rapporto con la macchina burocratica europea. Oggi le cose non funzionano bene ed è, quindi, quanto mai opportuno rendere il tutto più facile e snello. E questo significa ridurre i pesanti oneri che attualmente gravano sulle imprese agricole, facilitare l’attività produttiva, garantire reali sostegni, tutelare i redditi degli agricoltori».

«Con il presidente De Castro, al quale va tutto il nostro sostegno, nel suo nuovo importante incarico, abbiamo affrontato -rileva Politi- tutte le varie tematiche legate alle sfide che attendono gli agricoltori europei. Un contesto nel quale proprio la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo è destinata a svolgere un’azione di grande rilevanza. Da qui la necessità di un legame più stretto con il mondo agricolo europeo e di iniziative tese a rafforzare la centralità del settore primario in Europa».

«Siamo certi -rimarca il presidente della Cia- che il presidente della Commissione Agricoltura dell’Assemblea di Strasburgo, come abbiamo avuto modo di affermare in occasione della sua elezione, saprà svolgere con grande competenza e professionalità l’incarico a cui è stato chiamato. De Castro saprà dare le opportune risposte alle esigenze delle imprese agricole di tutta Europa. E sta qui il senso vero dell’impegno comune riaffermato oggi. Una base dalla quale partire per costruire un futuro certo per gli agricoltori europei. Un’azione durante la quale troveremo in De Castro un ottimo e fondamentale punto di riferimento».

Sul valore di questo impegno comune è pienamente d’accordo anche il presidente De Castro. «E’ importante -afferma- che si instauri un rapporto saldo tra il Parlamento europeo e il mondo dell’agricoltura, anche perché siamo in presenza di una legislatura fondamentale per costruire l'Europa del futuro. Le decisioni che verranno assunte in questo mandato rivestono una portata straordinaria. Sarà, infatti, l’Assemblea di Strasburgo a dare definizione e sostanza agli indirizzi e alle risorse che animeranno la politica agricola comunitaria nei prossimi anni e soprattutto dopo il 2013».