27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Ferrovie. Piemonte

Treni, Cavallera: «Occorre cautela»

«Affinchè la liberalizzazione ideata dalla regione non sia un salto nel buio»

TORINO - «Ancora una volta, anche nel settore dei trasporti, la ricetta della Giunta Bresso per affrontare le principali criticità di governo si potrebbe tradurre in una politica degli annunci, legata alla prossima scadenza elettorale, che rischia di lasciare irrisolti i problemi, scaricando il peso e le conseguenze delle scelte di oggi sugli esecutivi futuri».
Così afferma il consigliere regionale del Pdl, Ugo Cavallera, che ha interpellato urgentemente la Giunta a seguito degli ultimi sviluppi della tormentata questione del trasporto ferroviario regionale.

«In linea di principio siamo d’accordo con la Regione sul sistema della gara d’appalto per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico su rotaia – spiega il consigliere – perché crediamo nei benefici generali prodotti dall’agire in un libero mercato. Tuttavia, siamo molto preoccupati per i tempi, i modi e le condizioni che hanno finora guidato l’esecutivo nell’allestimento dei bandi di gara, che rischiano di trasformare questa scelta, predisposta in ritardo, in un vero e proprio salto nel buio per tutto il Piemonte, se non sarà ben congeniata. Non bisogna infatti dimenticare che alla Regione era nota fin dall’inizio la posizione di Trenitalia sui maggiori costi richiesti».

«La decisione di appaltare il servizio secondo la formula di 6+ 6 anni - prosegue l’esponente del Pdl - determinerà la necessità di emendare la legge regionale in materia di trasporti e sarà poi necessaria una copertura finanziaria che perduri per l’intera durata del contratto, pena la nullità del bando qualora prevedesse condizioni difformi da quanto stabilisce la legge in vigore. Inoltre, la decisione di appaltare il servizio per un numero eccessivo di lotti territoriali distinti potrebbe creare aree più appetibili e remunerative per i gestori e altre meno, con il rischio di fallire nell’assegnazione del servizio in alcune zone del Piemonte non così redditizie».

Ma i nodi da sciogliere non sono finiti. Cavallera ricorda che nel frattempo la Regione deve chiarire come intenda risolvere il problema della pendenza della regolazione del servizio svolto da Trenitalia a partire dal 2008, per il quale non è ancora stato definito l’ammontare di spesa, cosa che produrrà probabili strascichi di contenzioso con Trenitalia. A ciò si aggiunge l’attuale periodo transitorio, per il quale la Regione è impegnata a negoziare con Trenitalia le condizioni contrattuali.
«Vorrei inoltre sapere – conclude Cavallera - se le condizioni e l’elenco dei servizi che formano la base d’asta corrispondono a quelli forniti dall’attuale gestore o se risultano migliorativi in un’ottica di disponibilità rispetto alle comprensibili richieste dell’utenza».

«E’ urgente ottenere una chiara risposta dall’esecutivo regionale su tutti questi interrogativi, dato che l’intera operazione avrà come esito di stabilire un rilevante impegno finanziario pluriennale, con effetti e ricadute sulle future legislature. Di conseguenza è necessario comprendere se questi impegni si tradurranno in un effettivo cambiamento in positivo per il trasporto ferroviario piemontese, specie per una più efficiente gestione e per l’investimento in nuovo materiale rotabile. Sarebbe opportuno che l’intera vicenda venisse discussa in Commissione, considerate le implicazioni per le prossime legislature. Mi auguro soprattutto che i bandi vengano ben predisposti nel contenuto e calibrati sui reali costi del servizio ferroviario. Diversamente, la gara potrebbe andare deserta e ciò renderebbe inevitabile riattivare il rapporto e le condizioni richieste da Trenitalia».