19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Economia. Cassa integrazione

Cgil: «No lettura strumentale dati Cig, situazione è grave»

«Il dato vero è l'aumento del 526% su anno»

ROMA - «L`interpretazione dei dati dell`Inps non va strumentalizzata o usata per scopi propagandistici: fanno, infatti, riferimento a un periodo in cui è normale registrare una frenata nel ricorso alle ore di cassa integrazione. Rimane invece grave la situazione occupazionale del paese». Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito ai dati diffusi dall`Inps sulle ore di cassa integrazione autorizzate ad agosto.

Per Fammoni, infatti, «il dato vero è quello che emerge dal confronto sullo scorso anno, ovvero l`aumento del 526% delle ore di cassa integrazione autorizzate su agosto 2008. Così come è importante sottolineare come, nel corso dei primi 8 mesi del 2009, siano state utilizzate 517 milioni di ore, con una crescita sullo stesso periodo del 2008, del 314%». Altro dato che il dirigente sindacale giudica «estremamente significativo» è che, spiega, «a luglio le richieste di disoccupazione siano aumentate del 20% sullo stesso mese del 2008: un dato che, sommato alla stima dei mesi precedenti, ci fa ritenere che a fine anno le domande di disoccupazione saranno circa il doppio rispetto al 2008».

Ma l`Inps, rileva Fammoni, «non può limitarsi a dare solo questi dati generali. Per un vera lettura della grave situazione occupazionale è necessario poter valutare informazioni più articolate. Ad esempio, quante e quali realtà produttive raggiungeranno nei prossimi mesi il tetto massimo delle 52 settimane di cassa integrazione ordinaria».

Così come, continua, «è importante conoscere: i dati aggiornati della indennità di disoccupazione ordinaria e avere una stima mensile di quante persone (al di sotto dei 50 anni) raggiungeranno il tetto degli 8 mesi entro la fine dell`anno; i dati della disoccupazione con requisiti ridotti; i dati della gestione separata relativa ai collaboratori». Su questo punti, conclude Fammoni, «abbiamo scritto il 23 luglio scorso una lettera di precisa e dettagliata richiesta al Presidente dell`Inps e al ministro del Lavoro alla quale non abbiamo ancora ricevuto risposta».