I precari licenziati senza più posta elettronica Miur
Cub: «Cancellati pure da internet, ma li ritroveranno in piazza»
ROMA - Ai precari della scuola senza più contratto verrà tolta anche la casella di posta elettronica fornita dal ministero dell'Istruzione: la comunicazione-denuncia è di Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale della Cub Scuola, secondo cui questo episodio testimonierebbe come dal Miur vogliano ormai «cancellare l'esistenza di decine di migliaia di colleghe e colleghi persino da internet».
Nei giorni scorsi i dipendenti precari che hanno terminato il loro rapporto di lavoro con la scuola hanno ricevuto nella loro casella di posta elettronica la seguente comunicazione: «Il Ministero dell'istruzione, università e ricerca, nell'ottica di contenimento dei costi di gestione del servizio di posta elettronica e per motivi di sicurezza legati alle responsabilità connesse all'uso dei servizi del Sistema Informativo, fornisce una casella di posta nel dominio istruzione.
it al solo personale in servizio. A tal proposito La informiamo che, non persistendo più tale condizione nel suo caso, il prossimo 1 ottobre 2009 - conclude il Miur - si procederà alla cancellazione della casella di posta a Lei assegnata».
Vibrante la reazione dei precari e del sindacato di base. Malgrado i tagli agli organici, infatti, molti di loro (almeno 100mila docenti e 60mila Ata) verranno riassunti attraverso contratti sino al termine dell'anno scolastico. E gli altri, che hanno lavorato per periodi meno lunghi, sperano di essere convocati dai dirigenti scolastici per sostituire i colleghi in malattia o in aspettativa attraverso le cosiddette supplenze 'brevi'. Che motivo c'era, si chiedono, di cancellare la loro casella di posta elettronica? «Di fronte a un fatto del genere - dice oggi Scarinzi - si resta letteralmente basiti. All'indifferenza ai diritti si somma la stupidità burocratica, non c'è che dire. Il Miur licenzia migliaia di precari e, per sovramercato, decide di risparmiare sui costi delle caselle elettroniche con il rischio di gravi danni alle colleghe ed ai colleghi che hanno segnalato alle scuole tale recapito».
L'episodio rischia quindi di esasperare ulteriormente gli animi, già surriscaldati dalle numerose proteste in atto in questi giorni. «È necessario rispondere intensificando la mobilitazione: vogliono cancellare i precari anche da internet - conclude il rappresentante dei Cub - ma li ritroveranno in piazza in carne ed ossa».
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