La Gelmini presenta piano-precari, ma protesta non si ferma
Indennità di disoccupazione e supplenze «facili», ma non basta
MILANO - Indennità di disoccupazione e «accesso preferenziale» a supplenze brevi e progetti scolastici speciali per i docenti precari della scuola che quest'anno non hanno trovato una cattedra. Sono questi due dei punti salienti del piano presentato oggi dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che però non soddisfa i precari, che parlano di un progetto insufficiente, e annunciano che le proteste andranno avanti.
Le misure di sostegno sono state messe a punto da Miur, Ministero del Welfare e Inps e sono state annunciate oggi dalla Gelmini al termine del Consiglio dei ministri: la proposta sarà portata già nel prossimo Cdm, probabilmente mercoledì, inserita in un decreto legge ad hoc. «Il precariato - ha detto il ministro - è molto delicato e importante: non serve andare sui tetti per dimostrare attenzione al tema, ma rimboccarsi le maniche e lavorare per risolverlo».
Secondo il ministro questa situazione deriva dal fatto che soprattutto negli anni '80 e '90 il sistema «è stato trattato come un 'ammortizzatore sociale'». «Sui circa 10mila esuberi previsti - ha continuato Gelmini - stiamo individuando delle soluzioni da affrontare in maniera bipartisan. L'enorme precariato è frutto delle 'non scelte' degli ultimi anni e oggi siamo di fronte a un corto circuito davanti al quale occorre assunzione di responsabilità e buon senso».
I contratti di 'disponibilità' - ha replicato Maristella Curreli, presidente dei Comitati italiani precari - sono un palliativo per salvare dalla disoccupazione solo una piccola parte dei precari della scuola: a noi non serve un 'contentino', ma il blocco dei tagli in corso». «E tutti gli altri? Che fine faranno - si chiede Curreli - quelli che lavorano stabilmente anche da 25 anni ma su cattedre particolari, come educazione fisica o diritto ed economia, che garantiscono solo supplenze attraverso i presidi o spezzoni inferiori alle 18 ore? Sarebbe logico estendere il provvedimento a tutti i candidati primi nelle graduatorie senza vincoli».
Le proteste in atto ormai da una settimana quindi non si fermeranno: «E' pericoloso pensare - sottolinea il leader dei Cip - di accontentarsi di questa soluzione proposta dal Governo, lo ripeto: soddisferebbe non tutti ma solo una piccola parte dei precari senza rappresentare la soluzione del problema. Quello che servirebbe è invece fermare i tagli e contemporaneamente assumere su tutti i posti vacanti».
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