23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Dl manovra

Tabacci: riserve auree, per Tremonti leggi inutili?

«Mi auguro che a Cdm Giunga a più miti consigli»

ROMA - Dopo «aver reso inutile il Parlamento, non vorrei che ora il Governo passasse ad una fase due della sua attività ancora più cervellotica, quella di considerare anche le leggi inutili»: lo afferma Bruno Tabacci.

«Non si spiega altrimenti come il ministro Tremonti possa pensare di tassare le riserve auree della Banca d'Italia nonostante la netta contrarietà della Bce, espressa due volte, quella della Banca d'Italia stessa ed i paletti imposti dai Trattati internazionali firmati dal nostro Paese».

Prosegue Tabacci in un comunicato. «Ma forse dalle parti di Palazzo Chigi e via Nazionale si pensa che anche questi siano inutili. Il fatto che Tremonti dica che il parere chiaramente e decisamente contrario della Bce in particolare non è ostativo all'applicazione dell'imposta rende surreale il disposto dell'articolo 14 del decreto legge anticrisi su cui è stata posta la fiducia. L'articolo 14 infatti prevede espressamente il parere non ostativo della Bce per poter procedere alla tassazione delle riserve di Bankitalia».

«L'ORO DEL POPOLO» - «Mi auguro - prosegue Tabacci - che nel Consiglio dei Ministri di oggi Tremonti giunga a più miti consigli evitando di prevaricare la volontà del Parlamento, di stravolgere il significato di una norma di pacifica interpretazione, di violare i Trattati europei e di aprire un nuovo fronte istituzionale con il Quirinale. Credo anche io che l'oro sia del popolo, ma intanto i Trattati vanno rispettati e gli scontri istituzionali sono inutili e dannosi. E se proprio si ritiene necessario usare l'oro del popolo, sempre che la Bce sia favorevole, occorre farlo - conclude Tabacci - per ridurre il debito, come avevo già proposto alcuni anni fa quando all'Economia c'era lo stesso ministro, e non per aumentare la spesa che è già fuori controllo».