Cgil: «Correttivo TU in Cdm venerdì, scelta inaccettabile»
Agnello: «Governo persevera su testo che è controriforma»
ROMA - Venerdì prossimo 24 luglio il Consiglio dei Ministri approverà in via definitiva il Decreto correttivo al Testo Unico sulla sicurezza. La Cgil, afferma in una nota la segretaria confederale Paola Agnello Modica, «giudica inaccettabile il comportamento del Governo, per di più in un momento in cui il Paese vive una crisi occupazionale profonda, molte fabbriche sono chiuse o in cassa integrazione ed i dati degli incidenti mortali rimangono a livelli intollerabilmente elevati».
Controriforma - Per la dirigente sindacale, inoltre, «dalle reiterate dichiarazioni del Ministro Sacconi, e dagli atti ufficiali del Governo, si evince che si tratta di una vera e propria controriforma, basti citare il tema della responsabilità dei datori di lavoro». Il Testo del Governo, aggiunge, «ha registrato il parere negativo della Conferenza delle Regioni, ed opposizioni significative nel Parlamento, nei luoghi di lavoro e tra eminenti personalità del mondo accademico». Mentre, denuncia Agnello, «la consultazione delle parti sociali si è risolta in una riunione di circa due ore nella quale si sono espresse, su un testo così corposo, diciotto tra associazioni imprenditoriali e sindacali».
A tutt’oggi, spiega la sindacalista, «il Governo non ha inteso far conoscere al Parlamento ed alle parti sociali il testo che intende approvare in via definitiva». Di più: «Il governo ha provocato un aspro conflitto istituzionale con le Regioni che da più di un anno hanno più volte richiesto la costituzione del Comitato istituzionale Stato-Regioni espressamente normato dall’articolo 5 del Decreto 81/08». Sulla base di questo «inconcepibile comportamento», afferma Agnello, «le Regioni sono state costrette a dichiarare la loro indisponibilità a partecipare alle previste riunioni del Comitato Consultivo che prevede la presenza delle parti sociali. La pervicace volontà del Governo di abbassare le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici e di scardinare l’intero impianto sanzionatorio - conclude Agnello - continuerà a trovare la più netta contrarietà della Cgil».
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