Polverini: «bene richiamo a etica e nuove regole»
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini, che ha partecipato all’assemblea dell’Abi
ROMA - «Bene il forte richiamo all’etica e a nuove regole anche globali, da parte del ministro Tremonti, così come del Governatore Draghi, temi su cui abbiamo più volte sollecitato il governo e che ci auguriamo possano produrre, già dal G8 in corso all’Aquila, i primi segnali concreti».
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini, che ha partecipato all’assemblea dell’Abi, e per la quale «ci sono problemi urgenti da affrontare e da risolvere, sui quali dalle banche stesse ci saremmo aspettati maggiore onestà se non autocritica, e su cui l’Abi è stata incalzata, a partire da un più forte radicamento sul territorio, che porti ad una conoscenza diretta dei clienti, siano essi imprese o famiglie, per recuperare attivamente quella responsabilità sociale in questi anni più volte invocata».
MORATORIA DEBITI IMPRESE - «La crisi – aggiunge - ha messo in ginocchio i lavoratori e le aziende, e la proposta di una moratoria sul credito alle imprese, lanciata dal ministro Tremonti, è importante per fare in modo che soprattutto le piccole e medie aziende possano continuare a sopravvivere, salvaguardando i posti di lavoro, anche alla luce della volontà emersa di rivedere i parametri di Basilea 2».
«Così come, e lo chiediamo da tempo, è fondamentale che, attraverso più trasparenza, correttezza e meno automatismi nella concessione del credito, aumenti la protezione nei confronti dei clienti, verso i quali – prosegue - le banche hanno progressivamente abdicato al loro ruolo di intermediari di fiducia, limitandosi a promuovere la vendita di prodotti finanziari. La crisi impone a tutti uno sforzo in più, a maggior ragione da parte degli istituti bancari cui spetta il delicato compito di garantire il sostegno al reddito per le imprese e le famiglie ancora in grande difficoltà.
In ultimo – conclude - l’auspicio è che attraverso gli strumenti individuati tra le autorità dei maggiori paesi si possano una volta per tutte correggere quei cattivi sistemi di remunerazione del management che hanno portato a bonus esagerati».
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