18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Verso il G8

Con menù 100 % Abruzzo si sostiene 15 % PIL regionale

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al menù di tipicità abruzzesi che verrà offerto nel pranzo ufficiale di giovedì

L'AQUILA - Portare sulle tavole del G8 i prodotti alimentari abruzzesi è un importante contributo al rilancio dell’economia locale di una Regione dove un terzo delle imprese si occupa di agricoltura e l'agroalimentare pesa per il 15 per cento sul Pil regionale. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al menù di tipicità abruzzesi che verrà offerto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel pranzo ufficiale di giovedì, alle 20,30, ai Capi di Stato dei Paesi partecipanti al G8 dell'Aquila e agli ospiti del ministero degli Esteri.

«Pomodoro tiepido con giuncata di Rivisondoli e basilico» «Maccheroncini alla chitarra con ragù all'abruzzese» sono i primi piatti previsti per l’evento che saranno accompagnati come secondo da «vitello in crosta con tartufo estivo delle Colline del Sangro» e patate al forno, mazzetti di fagiolini e melanzane farcite come contorno. Non mancheranno i formaggi tipici abruzzesi mentre come dolce ci sono la «Cupola di Collemaggio», tributo alla basilica dell'Aquila gravemente danneggiata dal sisma, e «Sassi d'Abruzzo», «Cellucci Villesi» e «Bocconotti Frentani». Tra i vini del territorio il Cerasuolo Montepulciano d'Abruzzo Doc e Montepulciano d'Abruzzo Doc Riserva 2004. Quasi tutti questi prodotti rientrano nell’elenco delle specialità tradizionali censite dalla Regione che può contare su 143 specialità con un ricco patrimonio di formaggi tra i quali spiccano - sottolinea la Coldiretti - il pecorino d'Abruzzo, il caciofiore aquilano e l'incanestrato di Castel del Monte.

Far conoscere attraverso il G8 i prodotti alimentari abruzzesi significa - continua la Coldiretti - promuoverne l’acquisto e rilanciare l’economia locale anche attraverso il turismo. Il sisma del 6 aprile sta avendo - sottolinea la Coldiretti - un forte impatto negativo sulla stagione turistica per la quale si registra un consistente calo delle prenotazioni degli alloggi nelle aziende agrituristiche, in netta controtendenza rispetto agli anni scorsi. Un calo che - continua la Coldiretti - è molto marcato nella provincia dell’Aquila e nella zona interna collinare del territorio abruzzese, mentre fortunatamente è meno sentito nella zona costiera. In difficoltà sono – conclude la Coldiretti - 600 agriturismi abruzzesi condotti per il 46 per cento da donne, dei quali 333 offrono ristorazione, 521 alloggio garantito da 5714 posti letto, secondo i dati Istat relativi al primo gennaio 2008.