18 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Nuovi riconoscimenti ue per l’agroalimentare italiano

DOP per la pagnotta del Dittaino e IGP per l’abbacchio romano

Agriturist (Confagricoltura): «Dalle denominazioni d’origine, preziose opportunità per lo sviluppo agricolo e turistico del nostro Paese»

ROMA - Sono ora 179 i prodotti agroalimentari italiani che hanno ufficialmente ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento DOP (denominazione d’origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta) ai sensi del Regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006. L’Unione Europea ha infatti appena riconosciuto, tra le carni fresche, l’IGP «Abbacchio Romano» e, tra i prodotti da forno, la DOP «Pagnotta del Dittaino».

Agriturist ricorda che degli 838 prodotti DOP e IGP riconosciuti in Europa, i 179 italiani rappresentano il 21%; ci seguono, sempre più distanziate, la Francia con 165, la Spagna con 122, il Portogallo con 115. Fra le regioni italiane, conserva il primo posto l’Emilia Romagna con 26 specialità (14 DOP e 12 IGP), seguita dal Veneto con 25 (14 DOP e 11 IGP). La Sicilia, con la Pagnotta del Dittaino che si produce in 18 comuni della valle del fiume Dittaino nelle province di Enna e Catania, è prima fra le regioni del Mezzogiorno con 17 prodotti (11 DOP e 6 IGP), seguita dalla Campania con 16 (8 DOP e 8 IGP). L’Abbacchio Romano porta a 15 (9 DOP e 6 IGP) i prodotti tipici laziali che hanno ottenuto il riconoscimento comunitario.

Con l’IGP dell’Abbacchio Romano - precisa Agriturist - le carni fresche italiane con marchio d’origine salgono a tre, tutte IGP: erano infatti già iscritte nell’elenco europeo, l’Agnello di Sardegna e il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale. Con la Pagnotta del Dittaino DOP, sono cinque i prodotti da forno italiani con marchio d’origine, essendo già stati riconosciuti la Coppia Ferrarese IGP, il Pane Casareccio di Genzano IGP, il Pane di Altamura DOP e il Pane di Matera IGP.

A breve sarà pubblicato anche il Regolamento di approvazione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, per il quale si è recentemente conclusa con successo l’istruttoria UE, sicché l’Italia raggiungerà quota 180. Sono in attesa del riconoscimento DOP o IGP altri 73 prodotti agroalimentari italiani.

Agriturist (Confagricoltura) commenta favorevolmente il primato dell’Italia nella attribuzione dei marchi DOP e IGP: «Dalla crescita dei prodotti a denominazione d’origine deriva non solo una preziosa opportunità di sviluppo per l’agricoltura italiana, che privilegia soprattutto le coltivazioni e gli allevamenti tipici dei diversi territori, ma anche una occasione importante per proporre all’attenzione del turismo enogastronomico e dell’agriturismo nuove mete, con tutto il patrimonio di cultura, natura e paesaggio di cui ciascuna di esse è artefice e custode».