24 aprile 2024
Aggiornato 06:30
LAVORO

Chiusura dello scalo merci di Lamezia Terme

UIL Calabria: «Un altro colpo alla già debole economia locale!»

LAMEZIA TERME - Il piano di modifica sulle restrizioni del traffico di Trenitalia ha sortito il suo effetto ancora una volta in questa regione.
Chiude definitivamente lo scalo merci di Lamezia che segue quello di altre realtà calabresi.
La decisione, che era soltanto slittata di qualche mese, arriva come una scure sulle teste dei lavoratori coinvolti nel ridimensionamento dell’impianto dello scalo merci e che avrà ripercussioni tragiche anche per l’economia locale già in preda ad una profonda crisi , soprattutto per quelle aziende che utilizzano il trasporto su rotaie e che fra qualche settimana dovranno riversare il loro business sul trasporto su gomma.

Ad affermarlo è Alessandro Calabrese, dirigente Uil Calabria - che continua - questo porterà un notevole aumento del traffico sulla già congestionata e beiruttiana A3 di cui difficilmente vedremo la fine (forse neanche per il 2013) e che tra l’altro continua, soprattutto in questo periodo, ad essere un freno allo sviluppo turistico già di per se sottosviluppato.
Con i risultati del voto ancora bollenti viene naturale chiedersi se l’ulteriore peso che avrà Lega su questo Governo influirà notevolmente sulle scelte che a breve si dovranno fare per le importanti poltrone che si stanno liberando.
Poltrone pesanti, come quelle di Anas e Trenitalia che fanno gola a molti e anche alla Lega che, ahinoi, lamenta l’eccessiva (secondo loro!!!) concentrazione di investimenti Anas fatta al Sud.

Stesso discorso vale per Fs – continua Calabrese - dove le mire sono quelle di controllare gli accordi regionali di Trenitalia, e qui la lingua batte dove il dente duole, perché già siamo costretti a sorbirci la diatriba tra Trenitalia e Regione sugli investimenti dei fondi per la riammodernazione del materiale rotabile, fondi che ci sono ma che si fa difficoltà ad utilizzare a discapito dei calabresi costretti a viaggiare su treni fatiscenti e non degni di un paese civile e soprattutto che si definisce EUROPEO!
Le risorse serie Fs le ha impiegate altrove e così continuerà ad essere, e se lo scenario politco- societario per le due aziende sarà questo ci sarà poco da sorridere.
Ancora attendiamo di conoscere quale sarà il futuro del trasporto ferroviario per l’utenza calabrese, se è vero che si punta ad eliminare entro il 2011 tutti i collegamenti notturni per Calabria e Sicilia, cosa che produrrebbe una ricaduta negativa enorme.

Questa moria regionale che Fs ha messo in atto, avrà grosse ripercussioni sul piano economico e sociale e anche il caso dello scalo lamentino, che pur avendo una buona attività è stato posto in quiescenza, è sinonimo di una disattenzione e di un disinteresse totale verso questa regione che di tutto ha bisogno tranne che di tagli e rattoppi.
Le istituzioni regionali DEVONO vigilare seriamente, e nei confronti di Anas e Fs la guardia deve essere alta da parte di TUTTI, per far si che si ponga veramente fine a queste azioni di sciacallaggio scellerate che stanno martorizzando la Calabria.