Energia dalle biomasse: un’occasione persa per l’agricoltura
Il presidente della Cia Giuseppe Politi esprime un giudizio critico sull’emendamento approvato dal Senato
ROMA - «Un’occasione persa per l’agricoltura». Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta in maniera critica l'approvazione in Senato, nell'ambito dell'esame del disegno di legge contenente disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, dell'emendamento diretto a modificare l'attuale sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da biomasse.
«Il provvedimento - afferma Politi - era nato esclusivamente per gli agricoltori. Ora, invece, dopo più di sedici mesi di discussioni, è stato allargato a dismisura, coinvolgendo altri settori, come, ad esempio, i rifiuti urbani, e addirittura biomasse di provenienza extracomunitaria. Di conseguenza, l’incentivo, pari a 0,28 euro/kwh, finisce con il premiare non unicamente l’efficienza e il protagonismo dei produttori agricoli. In questo modo viene eliminato il principio della filiera corta e non vengono privilegiate le biomasse che provengono prevalentemente dalle imprese agroforestali».
«Quindi, un provvedimento, ora passa al vaglio della Camera, che -avverte il presidente della Cia- presenta molte contraddizioni e coni d’ombra che ne hanno snaturato il principio originario, che era poi quello di venire incontro alle esigenze dei agricoltori, al loro comportamento virtuoso e all’impegno per lo sviluppo delle energie alternative, per le quali hanno compiuto importanti investimenti. Tuttavia, va rilevato che questa misura riapre un discorso che deve essere ulteriormente sviluppato a favore degli agricoltori».
«A questo punto -conclude Politi- è auspicabile che presto anche le forme di incentivo per una efficiente e sostenibile produzione di energia termica da biomasse forestali e per il biometano siano attivate. Questo per garantire una crescita equilibrata e solida delle agrienergie».