Industria, Polverini (Ugl): Ripartire da comparti e territori che producono
«Bloccare ricorso a cig»
«Ripartire dal lavoro, dai settori e dai territori che producono per cambiare rotta di fronte alla crisi».
Lo ha detto il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini, intervenendo alla Conferenza di programma sull'industria organizzata dalla Ugl, la prima conferenza programmatica le cui proposte confluiranno nel documento politico che porterà al Congresso confederale previsto a marzo 2010 e che al primo punto vedrà la centralità del lavoro. La Conferenza programmatica ha analizzato le grandi difficoltà che stanno attraversando tutti i comparti del settore industriale.
«E' innegabile – ha proseguito Polverini – lo stato di sofferenza dell'industria italiana. Siamo ancora nel pieno della crisi ma se è vero che c'è qualche segnale di miglioramento a maggior ragione occorre bloccare il ricorso alla cassa integrazione e intervenire per salvaguardare i posti di lavoro. I primi incentivi del governo al comparto auto stanno in qualche modo rimettendo in moto un mercato, ma bisogna fare di più anche attraverso sostegni diretti alle imprese purché vincolati al mantenimento della produzione in Italia e soprattutto dei posti di lavoro. Le attenzioni che vengono dagli Usa per Fiat sono motivo di soddisfazione, ma ci preoccupa il futuro degli stabilimenti italiani, specialmente al Sud, per i quali non è stata chiarita quale linea di politica industriale si intende seguire. Marchionne ha dato disponibilità per un incontro con i sindacati e il governo, ci aspettiamo che avvenga presto».
L'Ugl chiede più attenzione al settore metalmeccanico, di importanza vitale per l'economia del paese, in cui il sindacato può difendere il potere d'acquisto e i posti di lavoro: il nuovo sistema dei rinnovi contrattuali rappresenta un trampolino per rilanciare la competitività. Soffre anche la chimica, che a febbraio ha visto aumentare del 763 per cento la cig, per la quale il sindacato sollecita politiche di riqualificazione dei siti e orientate all'innovazione, alla ricerca e allo sviluppo del made in Italy.
L'Ugl richiama poi il governo a maggiori investimenti sul sistema della comunicazione e delle reti che pure incide significativamente sul Pil, nonostante una progressiva riduzione del suo peso nel paese, guardando alla prospettiva di sviluppo legata alla Rete di nuova generazione. Occorre infine rilanciare il comparto alimentare, seconda industria manifatturiera nazionale che ha subito una forte contrazione produttiva e una diminuzione dei consumi interni e necessita di interventi finalizzati alla protezione del made in Italy.
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