29 marzo 2024
Aggiornato 15:30

Incidenti domestici: 12 milioni di case fuori norma

Gravi rischi da impianti elettrici e del gas

MILANO - Dodici milioni di abitazioni sono fuori norma. E' quanto afferma la Federcasalinghe, sottolineando che il 52% degli impianti è a rischio di fulminazione per presenza di componenti elettrici danneggiati; il 18% degli impianti non dispone di un interruttore differenziale; il 13% delle abitazioni è a rischio di incendio per motivi elettrici, quali un corto circuito e il 73% delle abitazioni che non hanno subito interventi sull`impianto negli ultimi 10 anni presenta situazioni di rischio.

FUGHE DI GAS - Federcasalinghe spiega che «le esplosioni provocate da fughe di gas, in costante aumento, sono la prima causa d'incidente domestico, secondo i dati aggiornati al 2007 del Comitato italiano gas (CIG), l'Ente federato all'UNI dal 1960 che, tra i suoi compiti istituzionali, annovera lo studio degli aspetti scientifici e tecnici attinenti la sicurezza di utilizzazione dei gas combustibili». Lo studio mette in luce le principali ragioni dell'inattesa recrudescenza di questo tipo di incidente, in aumento anche in altri paesi europei: la violazione degli obblighi di manutenzione, la violazione di prescrizioni di legge/normative relative al posizionamento degli apparecchi e la mancanza o la non idoneità, nei casi dovuti, delle aperture di ventilazione. Sempre secondo lo studio, la maggior parte degli incidenti mortali avviene nei mesi più freddi dell'anno (Gennaio, Febbraio, Marzo, Novembre e Dicembre) con percentuali del 92% per il gas canalizzato e dell`83% per il gas in bombole o nel caso di piccoli serbatoi fissi. La principale causa degli incidenti è riferibile alla non idoneità o mancanza nell'impianto di evacuazione dei prodotti della combustione o all'insufficiente ricambio d'aria, che per il gas canalizzato ha rappresentato il 36% degli incidenti e dei decessi, per quello in bombole il 32% degli incidenti e il 20% dei decessi. L'utilizzo improprio degli apparecchi a gas da parte del cliente finale (disattenzione, utilizzo irregolare, errata manovra) ha causato il 9,4% degli incidenti e il 4% dei decessi. L'utilizzo di apparecchi o materiali difettosi è causa del 4,4% degli incidenti e del 20% dei decessi. L'8,8% degli incidenti e l'8% dei decessi è stato provocato dall'installazione non conforme.

CALDAIEE - Tra gli apparecchi maggiormente coinvolti negli incidenti si registrano le caldaie familiari per il riscaldamento autonomo, coinvolte nel 40,6% degli incidenti totali, con un percentuale di decessi del 56% e di infortuni del 43,1%; gli scaldabagni, coinvolti nel 18,1% degli incidenti totali, con il 4% dei decessi e il 49% degli infortuni; stufe e stufette, coinvolte nel 8% degli incidenti totali.

PEGGIORAMENTO DEL FENOMENO - «I dati fin qui esposti sono riferiti al 2007-2008 e restiamo pertanto in attesa di conoscere quelli più aggiornati ma non sembra difficile poter immaginare un peggioramento del fenomeno, anche in considerazione di alcuni fattori già valutati già dalla ricerca Cig, come l'invecchiamento della popolazione, l'aumento di famiglie immigrate che vivono alle soglie della povertà e quindi con standard di sicurezza minimi o inesistenti, l'impoverimento delle famiglie italiane che non possono permettersi di spendere per la messa in sicurezza del proprio impianto a gas, come dimostrano anche gli ultimi fatti di cronaca» afferma Federica Rossi Gasparrini, presidente di Federcasalinghe, aggiungendo che «per questo l'associazione Donneuropee Federcasalinghe ha messo in campo due iniziative: una proposta di legge in via di approvazione dalla Regione Basilicata per aumentare i livelli di sicurezza degli impianti e una lettera al Ministro delle infrastrutture Matteoli, al quale abbiamo chiesto un incontro ed un sostegno urgente alle famiglie italiane per la messa in sicurezza di tutti gli impianti». «I fondi che il Governo vorrà destinare in questo campo - conclude la Gasparrini - saranno ben investiti e comunque inferiori al costo sociale determinato dalle vittime degli incidenti domestici».