27 agosto 2025
Aggiornato 21:30

Lavoro, Agnello Modica: a rischio diritto a salute e sicurezza

«Lo schema di decreto approvato in prima lettura dal CdM il Governo tenta di svuotare il Testo Unico sulla salute e sicurezza»

ROMA - Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri mette «a rischio il diritto alla salute e la sicurezza nel lavoro». Ad affermarlo è Paola Agnello Modica, segretaria confederale della Cgil, in un comunicato nel quale commenta l'approvazione del decreto e annuncia «iniziative diffuse sul territorio».
«Il Governo - afferma la segretaria della Cgil - svela i contenuti della sua controriforma, dopo mesi di non applicazione, di rinvii, di modifiche e di veri interventi di boicottaggio. Infatti con lo schema di decreto approvato in prima lettura dal CdM il Governo tenta di svuotare il Testo Unico sulla salute e sicurezza»

Il testo - prosegue Agnello Modica - «interviene pesantemente su tutti i capitoli fondamentali a partire dal Titolo primo, che pure era stato lungamente discusso dal precedente Governo con tutte le parti sociali, mentre l'attuale Governo, benché ripetutamente sollecitato, non ha mai consentito al sindacato e alle Regioni di discutere il testo che oggi ha varato».

La dirigente della Cgil traccia un lungo elenco di novità sulle quali esprime la propria contrarietà: «Si riducono drasticamente le responsabilità del datore di lavoro e dei dirigenti, fino ad addossarle al lavoratore. Si interviene su ben due articoli dello Statuto dei Lavoratori, superando il divieto di visita reassuntiva da parte del medico competente (di fiducia del datore di lavoro) e limitando fortemente le RSU e il sindacato nella contrattazione delle condizioni di lavoro che hanno ripercussioni sulla salute e sicurezza.

Le buone prassi e le norme tecniche potranno di fatto sostituire le norme di legge. La certificazione della corretta attuazione delle norme («esimenti» della responsabilità amministrativa delle imprese) può essere esercitata anche dagli Enti bilaterali. Si riduce la tutela sanitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, superando la cartella sanitaria di rischio e la relazione del medico competente alle ASL, facendo così anche scomparire di fatto la tutela dalle malattie di origine professionale. Si sposta l'asse dalla rappresentanza dei lavoratori, in particolare delle micro e piccole imprese, verso la bilateralità. Si riducono le tutele per i lavoratori - dipendenti e autonomi - delle imprese in appalto e in sub-appalto. Si riducono fino a dimezzamento le sanzioni, che però vengono aumentate a carico dei lavoratori».

«Per tutte queste ragioni - conclude Agnello Modica - la Cgil ribadisce il giudizio positivo sul decreto legislativo 81 approvato nel 2008 e la propria contrarietà al suo svuotamento. Per questo promuove iniziative diffuse nel territorio, invitando alla partecipazione i lavoratori».