28 agosto 2025
Aggiornato 09:30

La intersindacale medica aderisce al «Noi non segnaliamo day»

«Non considereremo il nostro compito esaurito fino a quando il Parlamento non avrà cancellato questa norma»

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica aderiranno domani al «Noi non segnaliamo day», manifestazione promossa in molte città italiane da Medici senza frontiere, dalla Società italiana di medicina delle migrazioni, dall'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e Osservatorio italiano di salute globale.

«Anche quel giorno saremo al fianco dei colleghi medici di tutti gli ospedali italiani per difendere la nostra dignità e il diritto a esercitare la nostra professione nel rispetto dei principi fondamentali di deontologia professionale che si vorrebbero mortificare, sancendo l'obbligo di denunciare i clandestini che si dovessero rivolgere a noi», si legge in una nota dell'intersindacale, a cui aderiscono Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil Medici, Fvm, Federazione Cisl medici, Fassid, Fesmed, Federazione medici, Uil fpl.

«Non considereremo il nostro compito esaurito - continua la nota - fino a quando il Parlamento non avrà cancellato questa norma e fino a quel momento sosterremo tutte le iniziative che richiamano l'attenzione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni su una palese violazione del dettato costituzionale. E in questo ci confortano le recenti dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che si e' detto contrario al provvedimento e preoccupato delle sue pericolose conseguenze». I camici bianchi ribadiscono al Governo e all'opinione pubblica: «non siamo spie, ma medici e come tali vogliamo difendere il diritto alle cure di tutti gli esseri umani, indipendentemente dal sesso, dal censo, dal colore della pelle e dalla lingua che parlano e garantire la migliore salute e la migliore sanità possibile».