Falcone (Cisl): L'accordo del 22 gennaio rafforza il Sindacato
«E tutela il reddito dei lavoratori»
BOLOGNA - «La Cgil vuole probabilmente anticipare la riforma del diritto di sciopero proposta dal ministro Sacconi. Lo dimostra proclamando sempre più spesso scioperi virtuali dal punto di vista sindacale, ma reali dal punto di vista politico». Il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone risponde così alla mobilitazione lanciata dalla Cgil, in particolare a quanto dichiarato l'altro giorno dal segretario di piazza Cittadella Donato Pivanti.
«L'acredine nei nostri confronti, «colpevoli» di aver firmato l'accordo del 22 gennaio scorso sulla riforma delle linee contrattuali, porta la Cgil ad affermazioni completamente false - attacca Falcone - Quell'accordo, infatti, rafforza il ruolo del sindacato nel nostro Paese e permette di tutelare il reddito dei lavoratori in modo più adeguato di quanto non sia avvenuto in passato. Ricordo, tra l'altro, che l'intesa è totalmente coerente con la piattaforma presentata nel maggio 2008 da Cgil-Cisl-Uil. Speravamo che anche la Cgil si convincesse della validità della riforma e rivedesse la sua posizione firmando l'accordo. Invece si ostina a dire no e ad attaccare gli altri sindacati». Secondo il segretario Cisl, la Cgil intende rimanere a difesa di un accordo superato dal tempo, con la pretesa di non avere regole e di tenersi le mani libere puntando tutto sull'antagonismo.
«Abbiamo avuto più volte l'impressione che la Cgil avesse già deciso di non giocare nessuna partita, condannandosi alla paralisi. Dopo i tentativi del 1998 e 2004, - continua Falcone - ci siamo convinti che non potevamo subire ancora una volta il «niet» della Cgil. La sua posizione può essere utile a mantenere la propria unità interna, ma non consente al movimento sindacale di compiere passi in avanti. Per noi della Cisl la contrattazione è lo strumento principe che permette di modificare e regolare la società, confrontandoci con qualsiasi governo esclusivamente sulla base del merito delle questioni. Con l'accordo del 22 gennaio 2009 - conclude il segretario provinciale della Cisl - abbiamo risposto al massimalismo e fatto vivere la parte migliore del sindacalismo confederale, solidale e riformista».
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