Crisi, Bonanni: Il dialogo sta pagando
«Ora il governo punti su contratti di solidarietà e fisco, battaglia del sindacato per progressività»
ROMA - «I provvedimenti annunciati dal Governo per sostenere il reddito dei lavoratori precari sono il frutto del confronto con il sindacato. Questa è l'unica strada per affrontare la crisi con la massima responsabilità e la necessaria coesione sociale». Lo sostiene in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
«Il dialogo del sindacato con il Governo sta pagando. Avevamo chiesto noi l'aumento dell'indennità per i co.co.pro. dal 10 al 20 per cento del reddito. E' importante intervenire sugli ammortizzatori per tutti i lavoratori e ridurre i tempi della erogazione della cassa integrazione da parte dell'Inps. Vanno anche accelerati i tempi per sbloccare le risorse nei territori previste dall'accordo governo- regioni. Ma quello che la Cisl continua a chiedere è l'innalzamento della copertura statale per incentivare i contratti di solidarietà. Il Governo deve fare di più su questo punto.
I contratti di solidarietà sono lo strumento per far restare i lavoratori nel circuito produttivo in modo da evitare quel senso pericoloso di frustrazione e di disagio sociale che produce l'inattività. Così come è fondamentale per la Cisl far partire subito un piano di investimenti forti per risollevare il sistema economico e produttivo del paese, in modo anche da reperire le risorse sufficienti per sostenere i tanti pensionati e le persone non autosufficienti. Per fare questo, ci vuole un accordo forte tra governo, opposizione, regioni e parti sociali. Non è il momento del conflitto sociale nè quello di proposte fumose, parziali o a spizzichi e bocconi.
Sul fisco, è giusto per la Cisl chiedere in questa fase un contribuito di solidarietà ai redditi più alti, ma bisogna stare attenti a non occultare il problema vero del sistema fiscale italiano. La madre di tutte le battaglie è il ripristino della progressività del sistema fiscale. Occorre un equilibrio vero tra chi ha la ritenuta alla fonte e chi paga in maniera autonoma, attraverso una verifica sui patrimoni ed il ripristino della tracciabilità, in modo da poter fare un confronto automatico tra quanto si spende e quanto si denuncia al fisco. Per questo il sindacato deve scendere in campo unito indicando la necessità di una nuova riforma fiscale. Ed il Governo non potrà non ascoltare la richiesta forte di equità che viene da lavoratori e pensionati«
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