In Brianza con la crisi una donna su quattro rischia il lavoro
E la Camera di commercio di Monza e Brianza stanzia 120 mila Euro per i micronidi aziendali
MORZA - In un anno i rapporti di lavoro delle donne sono diminuiti complessivamente del 24,4% a fronte di una diminuzione dei rapporti di lavoro degli uomini del 16,6%. In Brianza le donne sono più precarie degli uomini: il 65% degli avviamenti femminili avvenuti nel 2008 riguardano infatti contratti atipici (oltre il 70% dei quali è a tempo determinato) , mentre il dato per gli uomini è minore (54,1%). Per quanto riguarda l’andamento delle diverse tipologie di rapporti di lavoro femminili quello che registra una drastica diminuzione è il lavoro intermittente (-35,5%), seguito da quello a tempo determinato (-26,9%) e da quello parasubordinato (-17,3%). Gli avviamenti femminili in Brianza nel 2008 si sono attivati soprattutto nel settore dei servizi (82,1%), ma con un andamento negativo rispetto all’anno precedente (-24%). In particolare registrano significative diminuzioni il settore dell’istruzione, pubblica amministrazione ed organizzazioni extraterritoriali (-34,9%) e il settore della sanità ed altri servizi pubblici sociali e personali (-29,4%). Anche nell’industria, dove la presenza femminile è decisamente inferiore (12,8% degli avviamenti femminili sul totale) si registrano diminuzioni rispetto al 2007 pari al 8,2% per le donne e -2% per gli uomini.
Situazione femminile: crisi nel lavoro e conciliazione della vita familiare con la vita lavorativa Le donne oltre ad essere colpite dalla crisi perché più precarie devono anche conciliare il lavoro con le esigenze della vita domestica. Dopo la nascita del primo figlio il 10,1% delle donne ha smesso di lavorare, il 25,8% ha chiesto il part time e solo poco più della metà delle donne 52,2% ha continuato a lavorare a tempo pieno. Un difficile compromesso fra famiglia e lavoro per cui le donne guardano con favore agli asili nido aziendali: 95,6% delle donne manderebbe il figlio in un asilo nido aziendale principalmente per la comodità degli orari e degli spostamenti (67,3%), perché è un forte incentivo per il rientro dalla maternità (23,9%) e infine per l’8,8% può risultare un fattore positivo per fare carriera. E’ quanto emerge da una indagine condotta dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza.
Bando per il sostegno alla creazione di nuovi micronidi aziendali e interaziendali Il bando punta a promuovere presso le aziende brianzole interventi finalizzati all’adeguamento di immobili per la realizzazione e la gestione di micronidi aziendali e interaziendali. Lo stanziamento iniziale è pari a 120.000 Euro, suddivisi in 100.000 Euro per contributi in conto capitale finalizzati a sostenere le piccole e medie imprese, e 20.000 Euro finalizzati a sostenere un percorso di assistenza e formazione alle imprese vincitrici del bando, fornito dall’Azienda Speciale Formaper, soggetto attivo ed esperto nella realizzazione servizi di assistenza altamente qualificati. Possono beneficiare dell’intervento camerale le piccole e medie imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Monza e Brianza aventi unità operative nella provincia di Monza e Brianza.
«Fare le imprenditrici e più in generale lavorare – ha dichiarato Mina Pirovano, Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Monza e Brianza – in Italia è ancora difficile. Mettere le donne nelle condizioni di poter continuare a lavorare e vivere la maternità non come una malattia, ma un’occasione di sviluppo sociale deve essere una priorità. E il bando per i micronidi aziendali della Camera di commercio di Monza e Brianza, il primo in Italia dedicato alle piccole imprese attivato dalla Camera di commercio, va in questa direzione.»
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