24 aprile 2024
Aggiornato 17:30

Pasta, UnionAlimentari: Estranei ad ogni intesa sui prezzi

UnionAlimentari non ha mai divulgato alcuna circolare agli associati con l’obbiettivo di indirizzarli verso un aumento uniforme del prezzo

La sanzione commissionata ad UnionAlimentari, pari a Euro 1.000, secondo il Presidente Nazionale Renato Bonaglia «sebbene assolutamente modesta, è comunque profondamente ingiusta». Ciò in quanto l’unica responsabilità ravvisata nei confronti della nostra Associazione è quella di aver pubblicato un comunicato stampa, ad opera del delegato del Settore Pasta, nel quale si affermava l’inevitabilità degli aumenti del prezzo della pasta in base alle turbolenti condizioni dei mercati della semola.

In riferimento al procedimento con il quale l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato 26 aziende del settore Pasta e due associazioni di categoria, e a quanto riportato dalla stampa nazionale in questi giorni, UnionAlimentari-CONFAPI (Unione Nazionale della Piccola e Media Impresa Alimentare aderente alla CONFAPI) intende pertanto ribadire che:

§ UnionAlimentari non ha mai divulgato alcuna circolare agli associati con l’obbiettivo di indirizzarli verso un aumento uniforme del prezzo, informazione erronea diffusa dall’ufficio stampa dell’AGCM successivamente rettificata dalla stessa;

§ la sanzione irrorata dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad UnionAlimentari, pari a 1.000 euro, è da attribuire ad una dichiarazione ad opera del Delegato al settore Pasta, riportata in un solo comunicato stampa, diffuso il 31 agosto 2007;

§ la AGCM ha ritenuto che il contenuto del suddetto comunicato stampa fosse, alla stregua di una decisione di associazione d’imprese, atto ad indirizzare i produttori verso un aumento uniforme di prezzo, interpretazione contestata in sede istruttoria da UnionAlimentari che, tramite il comunicato, intendeva semplicemente ribadire all’opinione pubblica come le origine delle tensioni sul prezzo della pasta andassero ricercate sostanzialmente negli aumenti repentini ed assolutamente anomali della semola di grano duro. Aumenti ancor più difficili da gestire per imprese di piccole dimensioni, spesso operanti in comparti di nicchia, e di fatto prive di potere contrattuale verso i fornitori;

§ l’Unione della Piccola e Media Impresa Alimentare respinge ogni accusa di intese volte ad un aumento concertato dei prezzi;

§ ribadisce, ove fosse necessario, che la propria politica associativa è ispirata alla difesa ed alla valorizzazione delle imprese agroalimentari italiane di piccola e media dimensione, per uno sviluppo delle eccellenze del Made in Italy,  e non certo alla promozione o valorizzazione di intese sui prezzi.

Inoltre, dichiara il neo Presidente del settore Pasta, Pietro Marcato: «Non capiamo come un semplice comunicato volto ad informare l’opinione pubblica che le nostre aziende non stavano speculando ma soffrendo, impotenti, le turbolenze di prezzo delle materie prime, possa essere scambiato con la volontà di fare un cartello. Come moderna associazione d’imprenditori crediamo ed abbiamo fiducia nell’attività dell’Authority, ma siamo rimasti molto sorpresi dalla sanzione inflitta che, seppur modesta, è a nostro parere profondamente ingiusta.»