25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Campagnoli: «Intesa importante, che può rappresentare un modello di come affrontare la crisi in atto»

Accordo in Regione: l'Iris è salva

Nessun licenziamento e piano industriale di rilancio e consolidamento per i prossimi tre anni

BOLOGNA – Accordo in serata per Iris Ceramica, che ha accolto la richiesta di Regione, sindacati ed Enti Locali per il ritiro della procedura di messa in liquidazione dell’azienda modenese.
L’intesa è stata raggiunta oggi in Regione, nel terzo e decisivo incontro tra proprietà, sindacati e istituzioni che hanno condiviso un nuovo piano industriale.

«E’ un buon accordo – ha commentato Duccio Campagnoli, assessore regionale alle Attività produttive – Iris Ceramica non chiude e proseguirà l’attività produttiva. Abbiamo condiviso un nuovo piano industriale, con il rilancio delle produzioni più innovative e il riequilibrio economico, finanziario e produttivo della società entro i prossimi tre anni».
Confermata l’attività dello stabilimento di Viano e l’integrazione in un unico polo produttivo di quelli di Sassuolo e Fiorano.

Nessun licenziamento, dunque. L’intesa assicurerà l’occupazione di almeno 500 lavoratori, con il ricorso alla cassa integrazione a rotazione e ai pensionamenti.
«Un accordo davvero importante – è il commento di Campagnoli - per il quale va il ringraziamento alla proprietà, che ha accolto il nostro invito alla responsabilità sociale e a investire nel futuro. Allo stesso modo va dato atto del grande impegno profuso dalle organizzazione sindacali dei lavoratori per salvare questo patrimonio produttivo».

Ora proprietà e organizzazioni sindacali dovranno definire i dettagli dell’intesa, «ma possiamo già dire che l’accordo rappresenta e conferma il principio che in Emilia-Romagna pratichiamo per affrontare la crisi in atto: un patto tra imprese, sindacati e istituzioni per salvaguardare la capacità produttiva e del lavoro.
«L’intesa – ha concluso Campagnoli - è anche la conferma che il settore ceramico, così strategico per la nostra regione, ha in sé le risorse per superare questa crisi e confermare la leadership internazionale del made in Italy».