25 aprile 2024
Aggiornato 04:00

Ferrovie, Bufardeci: “Matteoli ha ragione lo ma Stato è assente”

“Lo Stato, e quindi Rfi e Trenitalia, invece di programmare lo sviluppo si sono distinti nella dismissione di servizi e tratte di collegamento”

PALERMO - «Il ministro Matteoli ha ragione a sostenere che le Ferrovie in Sicilia sono un disastro. Ma avrebbe dovuto ricordare che, sino a oggi, gli impegni finanziari per questo settore li ha sostenuti esclusivamente dalla Regione siciliana». E' la replica del vicepresidente della Regione siciliana e assessore ai Trasporti, Titti Bufardeci, alle dichiarazioni del ministro Altero Matteoli.

«Lo Stato, e quindi Rfi e Trenitalia, sono del tutto assenti - continua Bufardeci - invece di programmare lo sviluppo si sono distinti nella dismissione di servizi e tratte di collegamento. La Sicilia è stata tagliata fuori da ogni processo di modernizzazione della rete ferroviaria. Per percorrere i poco più di duecento chilometri di strada ferrata utili a congiungere Palermo e Catania sono necessarie oltre cinque ore. Questi di tempi percorrenza sono inaccettabili. Oltre a danneggiare l’immagine della Sicilia creano l’ulteriore gap di rendere improponibile ogni ipotesi di trasferire su rotaia merci e passeggeri. Il risultato è che si deve per forza di cose optare per il trasporto su mezzi gommati, intasando (e inquinando) le strade delle principali città siciliane. Tutto ciò è insostenibile per una regione che vuole puntare sul turismo e sulla promozione delle proprie eccellenze monumentali e ambientali».

«La Sicilia, poi - aggiunge Bufardeci - è una delle due sole regioni in Italia a non avere ancora accettato la gestione del trasporto ferroviario locale. Io sono convinto che il governo nazionale debba garantire alla Sicilia le risorse necessarie per un servizio di trasporto ferroviario moderno ed
efficiente: oggi non è così, ed inutile nasconderlo perché la fragilità del sistema è sotto gli occhi di tutti».

«La legge anticrisi varata dal governo nazionale - continua il vice presidente della Regione - prevede l'utilizzo delle risorse Fas, che come tutti sanno erano originariamente destinate allo sviluppo delle aree del Mezzogiorno. Il piano di riparto attribuiva alla Sicilia il 24 per cento delle risorse disponibili. Chiediamo che questa quota venga rispettata per il piano di riqualificazione del parco rotabile, norma introdotta nel pacchetto anticrisi. Rivendichiamo l'assegnazione di quelle somme: si tratta di oltre 112 milioni di euro che, sommati ai 25 milioni messi a disposizione dalla Regione, consentiranno di aggiornare il parco rotabile ferroviario per il trasporto regionale».
Il ministro Matteoli ha anche affermato che entro quest'anno partiranno i lavori per il Ponte sullo Stretto: «Magari è la volta buona», conclude Bufardeci.