18 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Edilizia pubblica

Case popolari: in arrivo 5.700 nuovi alloggi

Il consiglio regionale ha infatti approvato la delibera sui finanziamenti

ROMA - È di 275 milioni la cifra messa a disposizione dalla Regione Lazio per la costruzione di circa 6 mila nuove case di edilizia agevolata, precisamente 5.700 appartamenti. Il consiglio regionale ha infatti approvato la delibera sui finanziamenti.
«Si tratta - ha spiegato il presidente Piero Marrazzo - di una concreta pianificazione di risposta ad una realtà sociale particolarmente sentita dai cittadini che vivono sulla propria pelle i disagi dell'emergenza abitativa, soprattutto in un periodo di crisi economica e di timori per il futuro».

Nella stessa delibera sono previsti 70 milioni di euro per il cosiddetto «housing sociale», alloggi destinati a giovani coppie e lavoratori precari, oltre 18 milioni per la costruzione di case destinate ad anziani e 46 milioni per agevolare l'acquisto da parte degli inquilini degli appartamenti dismessi da enti e società. Di questo capitolo potrà usufruire anche l'Ater, che con le nuove norme inserite nella manovra di assestamento del 2008 ha la possibilità di acquistare gli alloggi rimasti invenduti, in maniera da tutelare gli inquilini.

La parte più rilevante dei fondi (140 milioni) è destinata a chiudere il bando per le nuove «zone 167« del Comune di Roma. Una cifra che va ad aggiungersi ai 130 milioni stanziati nel 2004 al momento della pubblicazione del bando stesso.

In pratica, saranno finanziati tutti i progetti che hanno avuto il punteggio massimo. Si tratta di cooperative e imprese (case da dare in affitto concordato per 25 anni e successivo diritto di riscatto) e cooperative di militari e forze dell'ordine (case in proprietà).

«Con questa delibera quadro - ha sottolineato l'assessore alla Casa, Mario Di Carlo - chiudiamo il capitolo dell'utilizzo dei fondi Gescal. Rimettiamo in campo risorse ingenti, rimaste inutilizzate negli anni scorsi. Diamo una risposta convincente all'emergenza casa, un problema drammatico, soprattutto per quanto riguarda il Comune di Roma, la zona a più alta tensione abitativa d'Italia».