25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Sicurezza sul lavoro

Fim Cisl: «No al tentativo di manomissione del T.U.»

Come risposta immediata (in attesa di un doveroso chiarimento) va sospeso qualsiasi confronto su questa materia con la Confindustria e il Governo

Contro il tentativo di manomissione del Testo unico sulla Salute e Sicurezza la FIM-CISL nazionale chiede che, da parte del sindacalismo confederale, si ritrovi una forte unità di azione su questi temi e si rilanci un'iniziativa unitaria di tutti i RLS.
Come risposta immediata (in attesa di un doveroso chiarimento) va sospeso qualsiasi confronto su questa materia con la Confindustria e il Governo, poiché - ciò che sta succedendo - fa venir meno il presupposto del dialogo sociale: «La buona fede».

Emendamenti di natura antisindacale - «Ne è conferma -affermano Marco Bentivogli, segretario nazionale FIM-CISL e Gianni Alioti, responsabile ufficio ambiente, salute e sicurezza sempre della Fim- il silenzio assordante del Ministro del Welfare sugli emendamenti di natura antisindacale, presentati dalla Lega e approvati nella commissione Affari Costituzionali del Senato, che escludono la presenza dei RLS nelle imprese sotto i 15 dipendenti e riducono l'ambito di rappresentanza dei RLS territoriali, in contrasto peraltro con l'avviso comune sindacati-Confindustria. Le piccole imprese non sono esenti dagli infortuni gravi e mortali che quotidianamente accadono. D'altra parte la maggioranza delle aziende impegnate nel tutelare la vita dei propri dipendenti, perché dovrebbe essere preoccupata di un loro coinvolgimento nella gestione della prevenzione?«

Tentativi di manomissione del d.lgs. 81/2008 - «Non possiamo credere -proseguono i sindacalisti- che da parte del Governo vi sia un fiancheggiamento delle posizioni peggiori di una parte dell'imprenditoria italiana, che ha l'obiettivo di manomettere il d.lgs. 81/2008, ma che si assecondino con il silenzio posizioni parlamentari che negano un diritto dei lavoratori alla rappresentanza è un fatto inaudito. Tanto più inammissibile per noi della FIM-CISL, -concludono- che crediamo nell'autonomia e nella partecipazione e sappiamo quanto sia più conveniente - anche per una piccola impresa - investire nel rapporto con i lavoratori e le loro rappresentanze per valutare i rischi, piuttosto che affidarsi a dei «riempi carta» pagati lautamente».