20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Sicurezza sul lavoro in Edilizia

La Lega chiede di eliminare due figure fondamentali per la sicurezza sul lavoro

Edili Cisl: «Vuol dire cancellare la sicurezza nel 95% delle imprese edili italiane»

«Siamo indignati dal comportamento della Lega Nord, che nei giorni in cui si discute di difesa della vita, attacca le norme sulla sicurezza sul lavoro, esponendo i lavoratori a maggiori rischi di infortuni, anche mortali».

Modifiche al decreto 81/08 - Lo hanno dichiarato i segretari generali dei sindacati edili Feneal-Uil, Giuseppe Moretti, Filca-Cisl, Domenico Pesenti e Fillea-Cgil, Walter Schiavella, commentando le modifiche al decreto 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza) proposte dalla Lega Nord in commissione Affari Costituzionali, che mirano ad eliminare il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) nelle aziende con meno di 15 dipendenti e mettono in dubbio anche la presenza del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst) nelle piccole imprese.

A rischio la sicurezza nel 95% delle imprese edili - «L'impianto della legge, in primo luogo la parte dedicata alle rappresentanze, va mantenuta e anzi incoraggiata nella sua realizzazione. L'edilizia - proseguono - è un settore strutturato in modo tale che vi operano poche grandi aziende ed un numero elevatissimo di piccole e piccolissime imprese, nelle quali gli infortuni accadono con maggiore frequenza. Eliminare due figure fondamentali per la sicurezza sul lavoro come l'Rsl e l'Rlst vuol dire cancellare la sicurezza nel 95% delle imprese edili italiane. L'edilizia - ricordano Moretti, Pesenti e Schiavella - paga un tributo di vite umane altissimo, con una media di una vittima al giorno nei cantieri. Il ruolo attivo dei lavoratori e delle loro rappresentanze è un fattore importante perché contribuisce allo sviluppo delle imprese, e quindi è anche nell'interesse del datore di lavoro. Un conto è semplificare - concludono i tre - un altro è abbassare il livello di guardia sulla sicurezza».