20 agosto 2025
Aggiornato 18:30
Dati provvisori sull’inflazione armonizzata europea forniti dall’Istat (+1,5% a gennaio)

«Aumenta rischio deflazione, ripresa si allontana»

È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale

Roma – «Diminuisce l’inflazione ma aumenta il rischio di deflazione e la ripresa si allontana». È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, in merito ai dati provvisori sull’inflazione armonizzata europea forniti dall’Istat (+1,5% a gennaio).

«Si conferma - dice il sindacalista - una depressione della domanda, globale quanto nazionale, ed un conseguente contenimento dei costi delle materie prime: soprattutto, petrolio, derivati e quindi energia. Questo rallentamento dell’inflazione non è una semplice disinflazione, ma una vera e propria riduzione generale del livello dei prezzi, causata dalla debolezza dei consumi e dal freno agli investimenti delle imprese».

Per il dirigente sindacale «l’unico modo per fermare l’accelerazione di questa spirale negativa è una manovra anti-ciclica , come proposto dalla Cgil, basata sul sostegno dell’occupazione, dei redditi da lavoro dipendente e da pensione, degli investimenti delle imprese. Ma il governo, osserva Megale, «sta dimostrando di essere l’anello più debole dell’Unione europea perché, a differenza del resto d’Europa, non investe soldi veri per sostenere il lavoro e per rilanciare il sistema industriale». Infatti, conclude, «di fronte a tutti questi segnali, ovvero deflazione, crollo della produzione, caduta della domanda, aumento della disoccupazione, riduzione dei redditi da lavoro e perdita degli investimenti delle imprese, il governo è assente».