2 maggio 2024
Aggiornato 07:30
Diamo atto al Governo dell’impegno posto nel sistemare la questione degli ‘splafonamenti’

Parlare del Decreto ‘quote latte’

Coldiretti Cremona: al via gli incontri con gli allevatori

«Siamo in attesa della pubblicazione del Decreto sulle quote latte: solo a quel punto sarà veramente possibile esprimere delle considerazioni piene e circostanziate. Ciò che, ad oggi, alla luce delle dichiarazioni del Ministro Zaia, possiamo dire è che, pur dando atto al Governo dell’impegno posto nel sistemare la questione degli ‘splafonamenti’, vi sono nel decreto alcuni punti che senza dubbio andranno chiariti. Confermiamo, in particolare, le forti perplessità subito espresse in merito ai criteri individuati per la regolarizzazione delle multe pregresse».

A parlare è Roberto De Angeli, Presidente di Coldiretti Cremona, al termine dell’incontro svoltosi nel pomeriggio a Milano, che ha riunito i vertici di Coldiretti Lombardia per un’attenta valutazione del Decreto sulle misure urgenti in materia di produzione lattiera, approvato dal Consiglio del Ministri su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia.

«A questo incontro a livello regionale seguirà, nei prossimi giorni, la convocazione della giunta provinciale. Dalla prossima settimana si apriranno, inoltre, vari incontri sul territorio, rivolti agli allevatori, con l’obiettivo di spiegare il decreto e stabilire, insieme, dove e come esso vada ‘aggiustato’. Ci aspettano settimane di intenso lavoro, che sarà teso a superare quelle zone d’ombra che il decreto evidenzia» rimarca De Angeli.

«Due sono, in sostanza, le parti essenziali di questo Decreto: quella rivolta alla sistemazione delle posizioni e quella dedicata all’attribuzione di quota – prosegue il Presidente di Coldiretti Cremona –. Per quanto concerne la regolarizzazione delle posizioni, trovo legittimo che, da parte degli allevatori che con sacrifici e grandi esborsi hanno finora operato nel rispetto della legge, giunga la richiesta di avere delle garanzie: chiediamo, semplicemente, che chi oggi regolarizza la propria posizione paghi le multe, e che lo faccia pienamente. Ogni ulteriore concessione, in tal senso, sarebbe una scorrettezza nei confronti dei numerosissimi allevatori che hanno agito nella legalità».

«Pur in assenza del testo definitivo del Decreto, già l’intervento del Ministro Zaia, che anche oggi abbiamo attentamente vagliato, lascia delle perplessità: il Ministro, ad esempio, non ha saputo rispondere a chi gli domandava che cosa accadrebbe a quelle aziende agricole che non riuscissero a pagare la multa nei trent’anni concessi. Non è, questo, un passaggio sul quale si possa glissare – sottolinea De Angeli –. Veniamo, ora, ai criteri di attribuzione delle nuove quote. Anche in questo caso poniamo degli interrogativi: siamo in presenza di una legge, la 119, che il Ministro non disconosce, ma che, di fatto, in questo caso viene messa da parte per l’assegnazione delle quote. E’ naturale chiedere che il Parlamento corregga, dunque, tutti quegli aspetti del decreto che non premiano i produttori che in questi anni si sono mossi nel pieno rispetto della legge 119. Faccio un altro esempio: sempre a proposito dell’attribuzione di quota, non ci sembra equo attribuire quota solo a chi ha prodotto quota B e affittata, senza tener conto di altre aziende che, nel rispetto della legge e pur avendo la B a disposizione, hanno compito la scelta di non utilizzarla. A tal proposito, una concreta risposta dal Ministro potrebbe giungere dal corretto utilizzo di quel 5-10% di quota che, al momento, dalle dichiarazioni di Zaia, risulterebbe trattenuta. Il Ministro ha anche assicurato che verrà creato un fondo per garantire chi ha lavorato nella legalità: non mancheremo di vigilare perché questo avvenga, con passaggi certi e condivisi».

«Abbiamo davanti sessanta giorni di tempo per ragionare, a livello confederale e locale, in merito al decreto. Lo faremo con i nostri tecnici e, soprattutto, con i nostri allevatori – conclude De Angeli –. La nostra è una posizione di attenta ed approfondita valutazione e di ferma proposta, tesa a migliorare l’efficacia del decreto: ribadiamo che la nostra Organizzazione non mancherà di mettere in atto tutte le iniziative necessarie ad impegnare i parlamentari e le forze politiche che hanno dimostrato di avere a cuore la legalità del sistema, affinché il Parlamento corregga le parti del decreto che non premiano i produttori che in questi anni, con grandi sacrifici e senso di responsabilità, hanno operato nel pieno rispetto della legge 119».