La Cgil risponde alla polemica di Cisl e Uil
Presunta strumentalizzazione iniziativa unitaria di sabato 24 u.s. in ricordo di Guido Rossa
GENOVA - Abbiamo preso visione delle posizioni di CISL e UIL - territoriali e regionali - relativamente al giudizio espresso sulla conclusione della manifestazione per il trentennale dell’assassinio di Guido Rossa.
E’ bene dire che le parole del Segretario generale della CGIL esprimevano il suo orientamento a lavorare con determinazione, il giorno dopo la firma di un accordo separato fortemente voluto dal Governo e da Confindustria, per riaprire spazi di unità.
Ciò a partire dal come sia necessario affrontare le drammatiche conseguenze della crisi e di augurarsi - e nel contempo richiedere - l’attivazione della consultazione democratica di tutti i lavoratori per validare o meno l’intesa separata raggiunta. Questo in coerenza con i percorsi fatti unitariamente nel 1993 e nel 2006 rispetto alle intese in allora sottoscritte.
Per questo, pur non condividendo i contenuti espressi, apprezziamo i toni civili utilizzati dal Segretario della UIL al quale chiediamo semplicemente di riascoltare le parole misurate e preoccupate pronunciate dal nostro Segretario generale per ritrovare anche in quelle, nuovi e positivi stimoli per continuare il prezioso lavoro unitario svolto in sede locale a favore dei lavoratori, dei pensionati, e degli ultimi, avendo a riferimento quei valori solidaristici e democratici per i quali, e in nome dei quali, Guido Rossa ha sacrificato la propria vita.
Rigettiamo invece la posizione della CISL la quale, ricorrendo a termini insultanti nei confronti della CGIL e del suo Segretario generale, ed in questo facendo da contro canto al Governo e a Confindustria, ci annuncia a mezzo stampa la decisione, di voler interrompere tutti i rapporti e le iniziative unitarie.
Ci pare questa una posizione strumentale finalizzata al volersi sottrarre alle responsabilità che la crisi ci porrà davanti e che anche sul piano locale richiederà risposte efficaci.
In questa situazione occorre avere la capacità di mantenere i nervi saldi, non perdere l’orientamento, conservare la capacità di ascolto reciproco.
Noi a questo impegno unitario non intendiamo rinunciare e a ciò lavoreremo con determinazione. Se altri vogliono sostituire alla stagione dell’impegno quella dell’insulto e della volgarità facciano pure; non saremo noi a giudicarli ma piuttosto i lavoratori, i pensionati, i precari, i giovani, gli studenti, insomma quelli che un sindacato veramente confederale dovrebbe voler rappresentare.
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