Iris Ceramica riprende da lunedì la produzione
Intesa nella notte tra istituzioni, proprietà e sindacati. Nuovo piano industriale. Campagnoli: «L'Emilia-Romagna risponde alla crisi con un impegno comune»
BOLOGNA - «L’impegno comune delle istituzioni, delle imprese e delle organizzazioni sindacali ad un patto per l’occupazione e l’innovazione, è il modo con il quale l’Emilia-Romagna sa rispondere alla crisi». L’assessore regionale alle Attività produttive, Duccio Campagnoli, ha così commentato la prima intesa per il futuro della Iris Ceramica di Sassuolo, raggiunta ieri notte nella sede del Municipio di Sassuolo al tavolo istituzionale cui ha partecipato per la Regione insieme a Comuni del distretto ceramico, Province di Modena e Reggio Emilia e rappresentanti dell’impresa e organizzazioni sindacali.
Alt alla liquidazione - L’intesa prevede un «alt» alla procedura di liquidazione decisa dalla proprietà nei giorni scorsi, poiché «non si darà corso ad alcuna dismissione di strutture aziendali». Invece, verrà disposto un piano industriale per la Iris, sul quale si attiverà sin da subito il confronto con i sindacati e le istituzioni. Giuseppe Pifferi, amministratore delegato di Iris che aveva assunto in questi giorni il ruolo di liquidatore, si è «impegnato a sottoporre all’assemblea dei soci nuove determinazioni rispetto a quelle di eseguire la liquidazione, conseguenti al piano industriale ed alle nuove decisioni che verranno assunte».
Riprende l'attività produttiva - In conseguenza dell’accordo, da lunedì gli impianti della Iris riprenderanno l’attività produttiva.
«Questa prima intesa – continua Campagnoli – cambia il profilo del confronto e mette da parte l’ipotesi di una cancellazione dell’azienda. In questi giorni il confronto condotto anche con l’Associazione degli imprenditori ceramici ha riaffermato che si può e si deve rispondere alla crisi non tirando i remi in barca ma invece investendo ancor di più in capacità produttiva, qualità e innovazione. Soprattutto, si deve riaffermare di fronte alla crisi il valore di una cultura della responsabilità sociale anche delle imprese e della coesione del territorio».
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