18 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Consorzi di bonifica

Il nuovo atlante della bonifica veneta

La presentazione dell’identikit dei ventuno Consorzi operanti nella nostra regione ha dato l’opportunità di fare il punto sulla situazione del comparto

L’Atlante della bonifica veneta, promosso dall’Unione regionale bonifiche e presentato a Padova nei giorni scorsi, costituisce, oltre che una pubblicazione di notevole eleganza grafica, un prezioso repertorio di informazioni, cifre e dati sui ventuno Consorzi attivi in regione; un repertorio che ci si augura non circoli solo all’interno del mondo della bonifica e dell’agricoltura, ma possa avere diffusione anche negli organi di informazione e nelle scuole.

Con l’occasione i numerosi presenti (presidenti e direttori dei Consorzi, rappresentanti delle Associazioni di categoria, della Regione e della stampa) hanno avviato un nutrito dibattito sulla situazione attuale del mondo della bonifica, approfittando anche della presenza di due ospiti illustri come il presidente ANBI Massimo Gargano e il direttore Anna Maria Martuccelli. Entrambi hanno messo in evidenza il significato dei criteri sul riordino dei Consorzi di bonifica approvati di recente dalla Conferenza Stato-Regioni; tali criteri, infatti, ribadiscono i principi cardine dell’autogoverno e dell’esercizio del potere impositivo su cui si regge l’attività dei Consorzi, rappresentando così una base sicura dalla quale si può ripartire per dare certezze al sistema ed eventualmente migliorarne l’operatività per ridurre i costi a carico dei contribuenti e razionalizzare i servizi resi.

Al centro del dibattito anche la decisione della Provincia di Belluno di inglobare nel proprio demanio i laghi di S. Croce, Pieve di Cadore, Corlo, Ponte Serra e Alleghe. Una decisione che, pur destando notevoli preoccupazioni in tutto il mondo della bonifica, non potrà intaccare in alcun modo i diritti dei Consorzi sull’utilizzo a valle di tali risorse idriche, considerato anche che l’uso agricolo delle acque ha priorità su ogni altro con l’unica eccezione di Va ricordato, infine, che sui temi della bonifica la posizione di Confagricoltura Veneto è sempre stata assolutamente chiara nel difendere il sistema dei Consorzi così come è attualmente, fondato sui principi dell’autogoverno e dell’esercizio del potere impositivo, pur riconoscendo la possibilità ed in certi casi anche l’opportunità di una sua riforma per migliorarne gli aspetti organizzativi e funzionali. E’ convinzione di Confagricoltura Veneto, infatti, che i Consorzi di bonifica, per natura giuridica, esperienza maturata nel corso dei decenni, capacità tecniche lungamente sperimentate, presenza capillare sul territorio e conoscenza particolareggiata dello stesso, sono ancora gli organismi più adatti a svolgere non solo i compiti tradizionali di irrigazione e regimazione delle acque, ma anche quelli, di più recente attribuzione, riguardanti la tutela del territorio e dell’ambiente, nell’interesse non solo dei consorziati ma anche dell’intera collettività.