23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Conferma del divieto della Commissione Europea alla clonazione animale

«Bene stop UE a pecora dolly nel piatto»

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la volontà di «mantenere lo status quo, ossia la situazione attuale», che vieta la clonazione degli animali a fini alimentari

La conferma del divieto della Commissione Europea alla clonazione animale per fini alimentari risponde alla contrarietà già espressa dai cittadini europei ed italiani che in maggioranza assoluta - secondo l’ultima indagine di Eurobarometro - bocciano la possibilità che latte, formaggi e carne provenienti da animali clonati arrivino sulle tavole per motivi ambientali, etici, sanitari ed economici, avendo peraltro ben chiaro il significato della nuova tecnica.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il dibattito di orientamento della Commissione europea sulla clonazione a fini alimentari dal quale è emersa la volontà di «mantenere lo status quo, ossia la situazione attuale», che vieta la clonazione degli animali a fini alimentari.

La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è – sottolinea la Coldiretti - un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori e di rispetto della biodiversità pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi.

Sono dunque importanti - continua la Coldiretti - le rassicurazioni della Commissione secondo la quale gli alimenti di origine clonata (prodotti da animali clonati e dalla loro progenie) «non sono disponibili e non lo saranno in un prossimo futuro» compresa la volontà «di estendere la discussione ad altri partner: dal Canada al Giappone fino agli Usa, che stanno applicando una moratoria volontaria».

Dopo oltre undici anni dalla scoperta della pecora Dolly, pubblicata sulla rivista «Nature» del febbraio 1997, la clonazione - conclude la Coldiretti - riguarda oggi già molti animali da allevamento dalle pecore ai maiali, dai tori ai cavalli, con sperimentazioni effettuate anche in Italia con il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche con un muflone selvatico.