8 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Caos Alitalia

«Il Governo intervenga per dare serenità ai lavoratori»

E' quanto afferma in una nota il vicepresidente della commissione mobilità della Regione Lazio, Giovanni Carapella, in merito alla protesta di dipendenti Alitalia davanti alla sede direzionale alla Magliana

«Lo stato di agitazione del personale Alitalia a Fiumicino è legato alla assenza di trasparenza nei criteri di assunzione di Cai: mancato rispetto di norme di legge legate a carichi familiari, anzianità, disabilità. Si tratta di un atteggiamento inaccettabile che colpisce innanzitutto le donne e i lavoratori meno tutelati.» E' quanto afferma in una nota il vicepresidente della commissione mobilità della Regione Lazio, Giovanni Carapella, in merito alla protesta di dipendenti Alitalia davanti alla sede direzionale alla Magliana.

Noi auspichiamo un Natale sereno per tutti, tanto per i viaggiatori che subiscono in queste ore gravi disagi, quanto per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende del gruppo Alitalia e del gruppo Airone che si stanno vedendo recapitare ancora oggi le lettere di licenziamento. Siamo di fronte ad un passaggio cruciale di quello che passerà alla storia come il «salvataggio all'italiana«fatto scaricando sui contribuenti i debiti di Alitalia e sui lavoratori e i precari il costo di una riorganizzazione aziendale che, ad oggi, non pare assumere una dimensione industriale all'altezza delle sfide che gli scenari della competitività internazionale nel settore del volo richiederebbero. E così, mentre si latita su piano industriale e scelta del partner internazionale, a pagare il prezzo sono i piccoli azionisti, i creditori e le imprese dell'indotto, i lavoratori che passeranno un Natale di ansia e preoccupazione.

La Regione Lazio, da parte sua, - prosegue Carapella - nella finanziaria per il 2009 approvata sabato scorso è scesa in campo concretamente con un fondo triennale di 33 milioni di euro mirante a sostenere il distretto industriale di lavoro e servizi della «Città del volo«di Fiumicino. Dobbiamo, tuttavia, constatare che non vengono misure di uguale segno dal bilancio comunale e dal sindaco Alemanno. Uguale atteggiamento defilato sta mostrando il Governo che, a fronte delle palesi inadempienze di CAI, pensa forse di poter scaricare le colpe dei disagi che il trasporto aereo sta subendo sulle spalle dei lavoratori, vittime del «salvataggio all'italiana.

Il rispetto degli accordi stipulati tra i «patrioti«di CAI e i sindacati, siglati con la mediazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, è a questo punto irrinunciabile. Intervenga, pertanto, il Governo e chiuda presto e bene la vicenda delle riassunzioni e della prospettiva di Fiumicino. In caso contrario avrà credito l'idea che i «patrioti«nostrani si stiano trasformando velocemente nei «furbetti dell'aeroporto. Il tutto con l'avvallo tacito di chi governa».