28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Banche, obbligazioni e BOT

«Comportamenti scorretti a scapito titoli Stato, Governo intervenga»

Presentata interrogazione dai senatori del Pd, Giancarlo Sangalli, Luigi De Sena e del senatore del Pd Elio Lannutti

«Il governo è al corrente dei comportamenti scorretti di alcuni istituti di credito che stanno promuovendo i bond bancari a scapito dei titoli di Stato? Non pensa di dover censurare questi comportamenti che possono scoraggiare gli investitori nel rinnovare l'importante massa dei titoli del debito pubblico con tutte le conseguenze per la stabilità dei conti pubblici e del bilancio dello Stato? E il governo quali misure intende prendere per garantire che il sistema bancario italiano possa praticare comportamenti di correttezza, trasparenza e lealtà nei confronti dei risparmiatori e dello Stato anche al fine della salvaguardia degli interessi generale del Paese?«Lo chiedono i senatori del Pd Gian Carlo Sangalli e Luigi De Sena e il senatore dell'Idv Elio Lannutti in un'interrogazione rivolta al Ministro dell'Economia e al Ministro dello Sviluppo economico.

«Il cosiddetto decreto salva banche - spiegano i senatori nell'interrogazione - garantisce agli istituti di credito finanziamenti illimitati, cambiali in bianco trasformandoli in bond perpetui. Le banche italiane hanno emesso una grande quantità di bond che i risparmiatori dovranno rifinanziare nei mesi più duri della crisi mondiale, per un ammontare di circa 34.200 euro a famiglia. Secondo gli ultimi dati della Banca d'Italia - si legge ancora nell'interrogazione - le obbligazioni emesse, al 30 settembre scorso, hanno raggiunto la cifra record di 718 miliardi di euro, quasi la metà dell'intero debito pubblico. Nei prossimi 13 mesi circa un quinto di questo ammontare di obbligazioni, 135,5 miliardi di euro, andrà in scadenza.

Nel 2010 matureranno bond per ulteriori 100 miliardi di euro. Nonostante la Banca Centrale europea abbia deciso il taglio dei tassi d'interesse - che si appresta a tagliare di un altro mezzo punto il tasso di riferimento - le banche se vogliono allettare i risparmiatori a rinnovare le scadenze, devono aumentare i rendimenti poiché alcuni bond rischiano di restare invenduti oppure, per essere collocati, devono garantire altissimi rendimenti. Nei prossimi mesi maturano scadenze importanti dei titoli di Stato italiani, circa 400 miliardi di euro in due anni, che le banche già boicottavano ai risparmiatori che li richiedevano per promuovere i bond da loro emessi a volte in presenza di evidente conflitto istituzionale. Oggi, ancor più di ieri, grazie alle garanzie dello Stato introdotte dal decreto salva banche, gli istituti di credito nel promuovere i loro bond, assicurano ai risparmiatori di godere di garanzie illimitate. Questo - concludono i senatori Sangalli, De Sena e Lannutti - ci appare un comportamento scorretto e dannoso per i conti pubblici. Invitiamo quindi i Ministri Tremonti e Scajola a rispondere presto all'interrogazione presentata e ad illustrare le misure che verranno adottate per censurare il comportamento delle banche».