28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Sciopero CGIL in Liguria

I cortei, le modalità di attuazione, le motivazioni

Contro la crisi più lavoro più salario più pensioni più diritti

Sostegno all'occupazione, attraverso una manovra di rilancio dei consumi e degli investimenti; il miglioramento degli ammortizzatori sociali e la loro estensione a tutti coloro che attualmente non ne hanno diritto (lavoratori a tempo determinato, collaboratori, lavoratori delle piccole imprese, etc.); la conferma dei percorsi di stabilizzazione dei precari nella Scuola, Università e ricerca e, in generale, nel Pubblico impiego.

Sostegno al reddito, attraverso un intervento immediato di riduzione delle imposte sulla tredicesima mensilità 2008, che non rimanga una misura una tantum, ma diventi sistematico (iniziando dalla restituzione del drenaggio fiscale) con l'aumento delle detrazioni fiscali su salari e pensioni a partire dal 2009. Occorre, inoltre, consolidare la 14° mensilità per i pensionati (prevista dal Protocollo Welfare 2007) ed estenderla progressivamente alle pensioni di livello medio.

Sostegno agli investimenti, attraverso investimenti di risorse aggiuntive pubbliche su infrastrutture immediatamente cantierabili (a partire da un piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici); incentivare le imprese ad investire in innovazione, ricerca, formazione e sicurezza assicurando la garanzia del credito da parte delle banche.

Sostegno al welfare, attraverso la difesa di un sistema universalistico, nel rispetto del Protocollo Welfare 2007 e contro il Libro Verde proposto dal governo attuale. È necessario un piano straordinario per ampliare i servizi per l'infanzia e per la non autosufficienza degli anziani.
Sostegno agli immigrati, attraverso la sospensione della Bossi-Fini per i migranti che perdono il lavoro.

Le risposte del Governo sono negative o insufficienti:
Non affrontano la crisi con misure adeguate a contenere l'impatto sull'occupazione.
Non prevedono risorse aggiuntive per investimenti adeguati in infrastrutture e incentivi mirati a migliorare la qualità del nostro sistema produttivo.
Non rappresentano una terapia d'urto antirecessiva capace di sostenere i redditi e far ripartire la domanda interna.
Scaricano tutti i costi su lavoratori e pensionati.