«Qual è l’attuale giustificazione dell’aumento di pane e pasta?»
Federconsumatori: «il grano continua a scendere, ora è in calo anche il petrolio»
Per pane e pasta, sono due i principali costi di produzione: grano ed energia.
Il grano è sceso a 0,21 Euro al Kg, da 0,48 dell’inizio di quest’anno, ma, quando il costo del grano iniziava la sua discesa, i produttori giustificavano il rialzo dei prezzi a causa dell’elevato costo dell’energia.
Ora che anche il petrolio è passato dal picco di 147 Dollari al barile agli attuali 43 Dollari, qual è l’attuale giustificazione?
Il prezzo del pane e della pasta si dovrebbe adeguare, in maniera direttamente proporzionale, al costo delle materie prime.
Ci troviamo, invece, ancora una volta, davanti all’ennesima doppia velocità. Panificatori e, soprattutto, pastai, hanno ben imparato e superato le tecniche speculative dei petrolieri.
A pagarne le conseguenze sono, come al solito, le famiglie italiane. Facendo l’esempio di una famiglia che consuma, in media, 1 Kg di pane al giorno, questa subirà un aumento di 0,74 centesimi in più, pari ad una spesa annua complessiva maggiorata ben di 270 ¤. Per lo stesso consumo di pasta, una famiglia spenderà 0,40 centesimi in più, con un esborso maggiorato di 146 ¤ l’anno.
Alla luce della forte contrazione dei consumi e delle ricadute che la crisi economica sta determinando sul potere di acquisto delle famiglie chiediamo, quindi, delle verifiche e dei controlli più stringenti da parte delle Istituzioni e ci auguriamo che vengano determinate le dovute sanzioni in presenza di comportamenti speculativi.