«Misura insufficiente e tardiva»
Lo dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc «Dopo averci trascinato in questa situazione, Trichet dovrebbe dimettersi»
La BCE ha annunciato il taglio dei tassi dello 0,75%, portando il costo del denaro al 2,50%. Per Adoc una misura insufficiente, il sistema industriale europeo continuerà ad avere difficoltà di accesso al credito.
«E' insufficiente e tardivo il taglio dei tassi operato dalla BCE - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - dopo averci trascinato in questa situazione, Trichet dovrebbe dimettersi. L'Europa continua ad adottare una politica economica timorosa, nonostante il temuto pericolo inflazione sia ad oggi ridimensionato, mantenendo i tassi elevati rispetto alle altre principali economie del mondo. La Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi dell'1%, portandoli al 2%, come la Svezia, che ha operato un taglio dell'1,75%, il tasso operato dalla Fed è all'1%, il Giappone ce l'ha allo 0,20%.
Le politiche adottate hanno danneggiato i cittadini e consumatori, sono loro a pagare. La spesa delle famiglie con un medio reddito è calata, nell'ultimo anno, del 2-3%. La crisi dei consumi colpisce ora non solo i beni secondari e voluttuari ma anche i beni primari, in primis alimentari e ristorazione, e il crollo dei consumi di Natale è un'ulteriore testimonianza del disagio vissuto dalle famiglie. Con questa misura anche le industrie europee continueranno ad annaspare, rimando difficile l'accesso al credito. E ed è una possibile beffa per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile. Rischia infatti di non trarre benefici da questo taglio, dato che le rate del mutuo è agganciata all'indice Euribor a 6 mesi e non al tasso ufficiale di sconto della BCE, quando dovrebbe essere al contrario. Chiediamo alle banche di modificare tale sistema, agganciando il costo del mutuo al costo effettivo del denaro e chiediamo che siano ridotti i tassi dei mutui a tasso variabile, dei fidi e scoperti bancari, delle carte di credito rateali. Permetterebbe di dare un po' di respiro all'economia delle famiglie e contribuirebbe al rilancio dei consumi.«
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