30 luglio 2025
Aggiornato 15:00
Gli «effetti» della moltiplicazione dei prezzi

Scomparso 1/3 del frutteto italiano in 10 anni

Da calo redditi agricoltori rischio per paesaggio e dieta mediterranea

Per effetto della moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola è scomparso oltre un terzo del frutteto italiano (-34,4 per cento) negli ultimi dieci anni con effetti sui redditi degli imprenditori agricoli, sul paesaggio della campagna italiana e sulla salute dei cittadini, che hanno ridotto il consumo di componenti indispensabili della dieta mediterranea. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al periodo 1997-2007 che evidenzia un crollo dei terreni coltivati con alberi da frutta. A registrare il calo più drastico i limoni che - sottolinea la Coldiretti - sono quasi dimezzati (- 47 per cento), seguiti dagli agrumi e dai piccoli frutti (- 42 per cento), da peri e peschi (- 38 per cento), aranci (- 34 per cento) e meli (- 23 per cento).

Si tratta del risultato delle forti distorsioni presenti nella filiera ortofrutticola dove secondo l’ultima indagine dell’Antitrust i prezzi triplicano (+ 200 per cento) dal campo alla tavola con i centesimi pagati agli imprenditori agricoli che si trasformano in euro per i consumatori. Dall’analisi dell’Antitrust emerge che su 267 filiere osservate i ricarichi variano dal 77 per cento nel caso di filiera cortissima (acquisto diretto dal produttore da parte del distributore al dettaglio) al 103 per cento nel caso di un intermediario, al 290 per cento nel caso di due intermediari, al 294 per cento per la filiera lunga (presenza di 3 o 4 intermediari tra produttore e distributore finale), facendo segnare appunto il valore medio del 200 per cento.

Una situazione che - sostiene la Coldiretti - ha fatto crollare i redditi degli imprenditori agricoli costretti ad abbandonare una coltivazione tradizionale del Made in Italy mentre i consumi di frutta e verdura delle famiglie si sono ridotti del 20 per cento negli ultimi cinque anni.

Il minor consumo di frutta - continua la Coldiretti - è uno dei principali responsabili del dilagante fenomeno di obesità con un terzo dei ragazzi italiani che è obeso o in sovrappeso proprio per effetto soprattutto del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate.

L’ampia forbice dei prezzi tra produzione e consumo dimostra - sostiene la Coldiretti - che c’è spazio da recuperare per garantire redditi soddisfacenti per le imprese ed acquisti convenienti per i consumatori. Per questo la Coldiretti ha elaborato un progetto per costruire una filiera tutta agricola, italiana e firmata, per recuperare valore tagliando le diseconomie presenti nel passaggio dal campo alla tavola.

Complessivamente - conclude la Coldiretti - sono coltivati in Italia 279.120 ettari di frutteto dei quali il 26,4 per cento ad arancio, il 22,8 per cento a pesco e nettarine, il 19,8 per cento a melo, l’11,5 per cento a pero, il 7,9 per cento ad agrumi e piccoli frutti, il 6 per cento a limone e il 5,6 ad albicocco.

IL CROLLO DEL FRUTTETO ITALIANO IN 10 ANNI
Limoni - 47 per cento
Agrumi e dai piccoli frutti - 42 per cento
Peri - 38 per cento
Peschi - 38 per cento
Aranci - 34 per cento
Meli - 23 per cento
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al periodo 1997-2007