27 agosto 2025
Aggiornato 23:00
DL banche

«Misure credito per imprese e consumatori sono insufficienti»

Lo ha detto il senatore Giuliano Barbolini, Capo gruppo Pd in Commissione Finanze a Palazzo Madama, nella dichiarazione di voto sul decreto salva banche in votazione al Senato

«Il Pd si astiene nel voto, perché vuole rimarcare quel che non c’è in questo provvedimento, evidenziare ritardi e responsabilità, spingere il governo ad un cambio di indirizzo nella politica economica nell’interesse del Paese». Lo ha detto il senatore Giuliano Barbolini, Capo gruppo Pd in Commissione Finanze a Palazzo Madama, nella dichiarazione di voto sul decreto salva banche in votazione al Senato.

«Il tema di oggi - ha proseguito il senatore Barbolini - non è solo quello della crisi finanziaria: occorre affrontare la questione del sostegno all’economia reale, e di come procedere con misure anti-recessive. In questo senso il Pd insiste perché sulle risorse che il Governo destina o potrebbe impiegare a favore del sistema creditizio si eserciti uno scrupoloso controllo circa una loro effettiva utilizzazione in coerenza con gli obiettivi di tutelare il risparmio e sostenere le imprese».

«Ma è altrettanto importante - ha precisato il senatore Pd - attrezzare garanzie perché le piccole e medie imprese, possano trattare meglio nei rapporti con gli istituti bancari, investendo e rafforzando il ruolo dei Confidi. Ma perché le misure siano efficaci bisogna metterci fondi, soldi veri, non limitarsi alla moral suasion!».
«Ci vogliono interventi strutturali, e non una tantum, su salari, pensioni e stipendi medio bassi. Faccio notare - ha sottolineato Barbolini - che quest’anno la percentuale di entrate da tassazione del lavoro dipendente e delle pensioni toccherà il livello record sul totale del gettito. Come si possano rilanciare i consumi senza un intervento serio in questa direzione?».

«Ma il Governo - ha rilevato il senatore - si muove su un altro registro. Tra le misure disposte col DL 185 ce n’è una davvero emblematica. Mi riferisco alle norma che riduce la detraibilità del 55% per gli interventi per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale».
«Infine - continua Barbolini - il Pd dissente grandemente per quel che non c’è nel decreto, e considera anche questa un’altra stazione di quella lunga via crucis di errori e occasioni mancate che lamentiamo nell’azione di Governo dall’inizio della legislatura.
«Perché, se le misure del Governo appaiono sufficientemente appropriate a conseguire gli obiettivi sul fronte della tutela del risparmio, altrettanto non può dirsi per l’esigenza di assicurare continuità nell’erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, alla luce anche delle analisi recentemente condotte dalla Banca d’Italia sul persistere di una generale crisi di liquidità del nostro sistema». Ha concluso il senatore Barbolini.