15 giugno 2025
Aggiornato 07:30
Nel corso della «Giornata della Riconoscenza Provinciale» a Ferrara

Il Cav. Paolo Bruni riceve il premio San Giorgio 2008

L’iniziativa rende omaggio ogni anno ai cittadini ferrraresi più meritevoli

Il presidente Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni ha ricevuto oggi il premio «San Giorgio» dal Presidente della Camera di Commercio di Ferrara Carlo Alberto Roncarati nel corso della «Giornata della Riconoscenza Provinciale», l’iniziativa che rende omaggio ogni anno ai cittadini ferrraresi più meritevoli.

Il prestigioso riconoscimento è andato al cav. Bruni – così recita la motivazione ufficiale – «per aver saputo sviluppare e promuovere, con riconosciute doti di competenza professionale, capacità organizzativa ed efficacia mediatica, un settore in fase di profonda evoluzione, quale quello della cooperazione agroalimentare».

Consegnando il premio nelle mani del cav. Bruni, il presidente Roncarati ha sottolineato come egli «sia riuscito nella sua carriera a conseguire importanti risultati con capacità e volontà, facendosi apprezzare per i suoi tratti distintivi di particolare originalità ed efficacia».
«Sono particolarmente emozionato – ha dichiarato Paolo Bruni ricevendo il premio – «perché, pur avendo avuto diversi riconoscimenti in Italia e in Europa, è la prima volta che ricevo un premio nella mia città e questo ovviamente mi fa particolarmente felice».

«Il drago che siamo chiamati a fronteggiare – ha spiegato Bruni, riferendosi all’immagine del premio che ritrae San Giorgio in lotta il drago – è quello della crisi economica, con la quale oggi tutti siamo costretti a fare i conti. Da inguaribile ottimista quale sono, io credo però, che nonostante il difficile momento che stiamo vivendo, occorra avere la forza di guardare oltre la crisi».

E proprio con un messaggio di grande positività e speranza Bruni ha concluso il suo discorso, invitando le giovani generazioni «a coltivare ciascuno il proprio talento e a svolgere con responsabilità ed onestà il compito assegnato a ciascuno, non importa se si è chiamati a riparare orologi o a riparare le sorti del mondo».