Così il governo combatte l'evasione fiscale
Nei primi otto mesi del 2008 nessuna “forte frenata” delle entrate tributarie, ma soltanto una tempistica diversa da anno ad anno
«Crolla il gettito perché l’evasione ha ripreso ad aumentare», ha pontificato Vincenzo Visco. Dall’ombra (del «ministro» Bersani) e dall’oltretomba (dell’ex ministro di Prodi) l’opposizione moltiplica i suoi sforzi per far passare il messaggio, bugiardo, secondo il quale questo governo non contrasta a dovere l’evasione. Non è vero, naturalmente: entrambi si esercitano nello sport di dare i numeri piuttosto che di citare le cifre, perché darebbero loro torto.
Le bugie hanno le gambe corte, soprattutto quando si scontrano con i dati ufficiali di Bankitalia e con i contenuti dell’audizione di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, dinanzi alla commissione Finanze della Camera. Ecco la verità.
• Nei primi otto mesi del 2008 nessuna «forte frenata» delle entrate tributarie, ma soltanto una tempistica diversa da anno ad anno. Nel 2007 i contribuenti soggetti agli studi di settore hanno usufruito di una proroga dei versamenti all’8 agosto, mentre quest’anno il termine ultimo era fissato al 16 luglio. Rendendo omogenei i dati, emerge una diminuzione del gettito di circa un miliardo, dovuto essenzialmente alla contrazione dell’Iva (c’è la crisi, se ne sono accorti Bersani e Visco?) e non a una fantomatica resa agli evasori. La frenata ulteriore, se ci sarà, verrà prodotta dal rallentamento dell’economia reale (come in ogni parte del mondo).
• La lotta all’evasione continua ed è testimoniata dall’aumento degli incassi sia da ruoli (+13,5%) sia da accertamenti e da altri istituti deflativi (+34%). In valori assoluti la lotta all’evasione è stata pari a 3,7 miliardi contro i 3 miliardi dello scorso anno. Befera ha precisato che «la crescita ha caratterizzato anche il terzo trimestre del 2008».
• Sempre in questi otto mesi l’Agenzia delle entrate ha eseguito oltre 130mila accertamenti in materia di Iva, Irap e imposte dirette per una maggiore imposta accertata di 5,7 miliardi. «Gli accertamenti fiscali sono più che raddoppiati e le maggiori imposte sono quadruplicate rispetto allo stesso periodo del 2007» (ancora Befera).
• Quanto alla Corte dei Conti, che aveva segnalato come all’appello dei 26 miliardi promessi dai contribuenti con le adesioni ai condoni 2003-2004 mancassero 5,2 miliardi, l’Agenzia delle entrate ha tempestivamente precisato che tutti i ruoli sono stati consegnati a Equitalia, la quale ha provveduto a notificare le relative cartelle di pagamento: «La procedura di riscossione è pertanto pienamente in corso».
• Nel frattempo, a conferma dei progressi della lotta all’evasione fiscale, si moltiplicano accordi e protocolli d’intesa fra Agenzie delle entrate e Comuni (molti «rossi»). Questo grazie al decreto legge 112/08 del governo Berlusconi, che ha introdotto significative novità per coinvolgere gli enti locali nell’azione di contrasto e repressione dell’evasione. Il primo tentativo in tal senso, fatto con la finanziaria 2006 di Prodi, era rimasto in buona parte inattuato. Tantissime ora le adesioni: i Comuni dell’Emilia e della Sardegna, grandi realtà come Torino e Palermo, una moltitudine di altri amministrazioni locali.
• Dopo l’era Visco, la cui cifra è stata quella della «complicazione» e di una produzione abnorme di disposizioni, la gestione Tremonti si prepara a una rivoluzione copernicana nei rapporti con il contribuente: semplificazione degli adempimenti, riduzione al minimo (fino teoricamente ad azzerarle) delle difficoltà e delle disfunzioni che possano arrecare disagio ai cittadini. Una riorganizzazione in nome dell’efficienza che comincerà a svilupparsi nel 2009 per esser completata nel biennio 2010-2011. Una macchina fiscale non «contro» il cittadino (stile Visco), ma «per» il cittadino (onesto). L’obiettivo è quello di innalzare al massimo livello l’ adempimento spontaneo degli obblighi tributari. La complicazione normativa è lo stagno nel quale sguazzano e ingrassano gli evasori. La semplificazione è la migliore arma per togliere loro l’ ossigeno. Si contrasta l’evasione non con l’arma del «terrore» nè sparando nel mucchio, ma alleandosi con il contribuente onesto e sviluppando un’azione mirata laddove si annida l’ illegalità fiscale. Non con la ricetta Visco, ma con la ricetta Tremonti. Checchè ne dicano le voci dall’ombra e dall’oltretomba.
- 14/01/2020 «Manette agli evasori», tutti i rischi delle norme in vigore
- 10/12/2019 Evasione fiscale, Mattarella tuona: «Chi evade le tasse sfrutta chi le paga. È una cosa davvero indecente»
- 07/12/2019 Su acqua, Imu e Tari 7,6 miliardi di mancati pagamenti
- 01/12/2019 Accordo tra Pd e M5s sul carcere per i grandi evasori