28 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Finanziaria 2009

«Maggioranza dimostra miopia e arretratezza»

Lo afferma Ermete Realacci commentando la bocciatura del prolungamento per i prossimi anni dello sgravio fiscale del 55% per le misure sull’impiego di fonti rinnovabili e il risparmio energetico nell’edilizia

«Con un atteggiamento miope e arretrato la maggioranza boccia tutti gli emendamenti sul risparmio energetico, l’efficienza energetica, la competitività della nostra economia, per dare sollievo alle famiglie, alle imprese, per affrontare alcune delle questioni più gravi che abbiamo davanti, come quella dei mutamenti climatici. Così si dimostra l’incapacità di mettere in atto politiche concrete per rilanciare il paese e il futuro degli italiani», lo afferma Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del Governo Ombra del PD commentando la bocciatura da parte della maggioranza del prolungamento per i prossimi anni dello sgravio fiscale del 55% per le misure sull’’impiego di fonti rinnovabili e il risparmio energetico nell’edilizia e per sostenere l’industria degli elettrodomestici bianchi.

«Lo sgravio fiscale del 55% è stata una misura che ha ottenuto degli effetti ingenti e importanti», prosegue Realacci. «Lo hanno utilizzato 230 mila famiglie, ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro e ha permesso di ripagare lo sgravio fiscale previsto, attraverso l'emersione del sommerso e l'attivazione di una nuova economia. Un'economia legata all'edilizia di qualità e al rilancio del sistema delle piccole e medie imprese, che si qualificano in un mercato avanzato e in linea con gli altri Paesi europei. Queste misure consentono alle nostre famiglie di risparmiare anche una notevole quantità di risorse. Tra una casa ben costruita, che utilizza le migliori apparecchiature per l'illuminazione e per degli elettrodomestici, e una casa costruita male, vi è una differenza di spesa annua di circa mille euro a famiglia».

«La maggioranza si è dimostrata sorda anche sul fronte degli sgravi fiscali per gli elettrodomestici «bianchi», nonostante le richieste arrivate da quella parte dell’industria sul fronte dell’innovazione, della ricerca, della difesa degli standard più elevati per gli elettrodomestici a più basso consumo.»

«Bocciate, dunque», conclude Realacci, «senza ragione, una serie di misure che avrebbero aiutato la competitività della nostra economia e anche il reddito delle imprese e dei lavoratori».